PALERMO – Il gup dei minori ha condannato a dieci anni di carcere M.S, accusato dell’omicidio dell’imprenditore Massimo Pandolfo, assassinato con 44 coltellate il 26 aprile del 2013 ad Acqua dei Corsari, una borgata di Palermo. Il ragazzo, all’epoca del delitto minorenne, avrebbe agito insieme ad altre tre persone che sono state rinviate a giudizio separatamente – due per omicidio e uno per incendio – e saranno processate in abbreviato. Il 22 dicembre i pm Geri Ferrara e Claudio Camilleri terranno la requisitoria. Un quinto indagato, minorenne, è stato assolto nei mesi scorsi. A lui gli investigatori erano arrivati esaminando i tabulati telefonici della vittima che faceva sesso a pagamento con l’adolescente.
Il ragazzino si era autoaccusato dell’assassinio, raccontando che l’imprenditore gli aveva fatto richieste sessuali che lui non avrebbe voluto esaudire. Tra i due sarebbe nata una discussione poi degenerata. Ma la ricostruzione non convinse i magistrati che proseguirono l’indagine scoprendo che il ragazzo non aveva avuto alcun ruolo nel delitto, passato, comunque per competenza alla procura dei minorenni. Continuando a indagare i pm arrivarono agli altri imputati coinvolti in un giro di prostituzione maschile. Il movente del delitto sarebbero state le continue vessazioni subite da parte della vittima.
(Fonte ANSA)