Tramonta la pista mafiosa | Caccia al cognato della vittima - Live Sicilia

Tramonta la pista mafiosa | Caccia al cognato della vittima

Da ieri non si hanno più notizie del parente dell'uomo ucciso con un colpo di pistola in via Villagrazia. Si tratta di Vincenzo Gambino, di 80 anni, che ha fatto perdere le sue tracce e su cui si concentrano le attenzioni degli investigatori.

omicidio tusa
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PALERMO – Adesso è caccia al cognato della vittima. Da ieri non si hanno più notizie del parente di Giovan Battista Tusa ucciso con un colpo di pistola in via Villagrazia. Un uomo di 80 anni, Vincenzo Gambino, che ha fatto perdere le sue tracce e su cui si concentrano le attenzioni degli investigatori. Si è portato dietro una calibro 38 che deteneva regolarmente. Non è escluso che possa trattarsi dell’arma del delitto. E’ ampio, infatti, il ventaglio delle ipotesi che vanno dal suo diretto coinvolgimento nell’omicidio ad un gesto insano dello stesso Gambino. Più vanno avanti le indagini e più si allontana l’ipotesi dell’omicidio di mafia. Una ipotesi che fin dalle prime battute non aveva convinto gli investigatori nonostante il passato criminale della vittima.

Tusa era uomo d’onore della famiglia di Villagrazia. A fare il suo nome fu il pentito Gioacchino La Barbera che ribadì il ruolo da “mediatore” di Tusa fra Pietro Aglieri e Giovanni Brusca. Proprio per questo motivo l’ex impiegato delle poste fu arrestato una prima volta nel 2008. Ma Tusa, secondo il racconto del collaboratore di giustizia, si sarebbe anche occupato delle tenute di un nobile siciliano, il conte Naselli di Villagrazia, nelle quali avrebbe organizzato a sua insaputa dei summit di mafia, partecipando anche a quello per la strage di via D’Amelio. Tusa era finito in cella l’ultima volta nella maxi operazione dei carabinieri “Ghiaccio”, blitz dopo il quale fu prosciolto in primo grado.

Il delitto potrebbe essere maturato nell’ambito dei contrasti familiari. Anche la dinamica non fa propendere per il delitto mafioso. Gli uomini della sezione omicidi della Squadra mobile hanno appurato che Tusa è stato raggiunto da un solo colpo di pistola al fianco sinistro. Ecco perché potrebbe essersi trattato di una lite finita in tragedia. Ma quale è stato il movente? Pochissime le informazioni che gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai pubblici ministero Maurizio Agnello e Roberta Buzzolani, hanno raccolto dai familiari della vittima che si sono chiusi a riccio. Era inevitabile visto il contesto in cui ci si muove. Gambino è suocero di Salvatore Adelfio, boss detenuto dal 2009. Sfuggito alla cattura nell’operazione Old Bridge, Adelfio fu scovato in Spagna dopo una breve latitanza. Figlio del capomafia Giovanni, si era rifugiato nella località balneare di Torremolinos. L’unica certezza è che Gambino è sparito. La sua macchina, una Fiat Punto, è stata ritrovata aperta e abbandonata nella zona di Villaciambra. E suoi parenti nulla dicono di sapere sui suoi spostamenti.

Dunque a Palermo si è tornato a sparare ma non ci sarebbero legami fra il delitto Tusa e quelli del 17 febbraio scorso, quando è stato ammazzato Francesco Nangano, 51 anni, in via Messina Marine, e di un anno e mezzo fa costato la vita, a Belmonte Chiavelli, al boss Giuseppe Calascibetta.

 


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