Crocetta: "Grave violenza" | Fioccano smentite e denunce - Live Sicilia

Crocetta: “Grave violenza” | Fioccano smentite e denunce

Il presidente della Regione Siciliana denuncia l'incursione di una cinquantina di lavoratori della Partecipata del Comune di Palermo, che urlando hanno chiesto la firma degli assegni di pagamento della Cig. Il presidente: "Davanti alla violenza, la disponibilità del governo a risovere i problemi verrà meno".

Blitz Gesip all'assessorato
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PALERMO – Nuove iniziative di protesta degli ex dipendenti della Gesip, la partecipata del Comune di Palermo da tempo in liquidazione. Proprio la scorsa settimana l’Inps, la Regione e l’Amministrazione avevano siglato, presso il Ministero del Lavoro, il protocollo d’intesa per la cassa integrazione in deroga e per il rientro in servizio a partire dal 2 maggio. Alla firma dovrà adesso fare seguito la modifica dell’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali con i sindacati, le imprese e gli industriali della Sicilia.

Stamattina una quarantina di operai si è recata dapprima presso il palazzo dell’Assessorato regionale al Lavoro, in via Imperatore Federico, per incontrare la dirigente generale Anna Rosa Corsello ed avere lumi sull’accordo siglato a Roma, e poi in via Briuccia, dove si trova l’Ufficio Provinciale del Lavoro, la sede materialmente deputata a ospitare la modifica dell’accordo quadro.

Ebbene, in occasione della visita all’Assessorato del Lavoro i dipendenti della municipalizzata si sarebbero resi responsabili di “gravi episodi di violenza”. La denuncia arriva direttamente dal governatore Rosario Crocetta, che in una nota ufficiale ha raccontato che “stamattina, intorno alle 9, gli operai si sono introdotti presso l’assessorato violando le porte di sicurezza e facendo scattare l’allarme, urlando che volevano immediatamente firmati dal direttore generale Corsello gli assegni per il pagamento della cassa integrazione concordata. La dirigente ha spiegato ai lavoratori che sarà l’Inps, rispettando l’ordine dei pagamenti, a erogare gli assegni”.

“È inaudito – ha aggiunto Crocetta – che dei lavoratori che hanno trovato una grande comprensione per la soluzione dei loro problemi pensino a manifestazioni di questo tipo, che sono completamente inaccettabili. Trovo assurdo che chi viene garantito dalle istituzioni risponda in questo modo. Probabilmente questi signori non hanno capito che se questo continuerà ad essere il loro linguaggio, cioè quello della violenza, la disponibilità della Regione e delle parti sociali potrà venire meno, perché è totalmente inammissibile andare incontro a chi, al limite di un comportamento mafioso, pensa che tutto gli sia dovuto”.

Crocetta ha invitato “le forze ordine ad una più ampia vicinanza per garantire il sereno svolgersi della vita delle istituzioni, isolando i facinorosi, per evitare che si debba fare di tutta l’erba un fascio. Confido – ha concluso il governatore – che gli autori della violenza vengano identificati e perseguiti”.

Tuttavia, i diretti interessati smentiscono categoricamente qualunque episodio di violenza, assicurando che “il sit-in di stamattina si è svolto nella maniera più garbata – dice uno dei dipendenti, Gioacchino Tortorici –. Semplicemente, il metronotte ci ha chiesto di non entrare dall’ingresso principale e di usare un’altra entrata. Non abbiamo chiesto nessun assegno, siamo andati lì solo per parlare con la Corsello, che ci ha spiegato che per avviare le trattative per la modifica dell’accordo per la cassa integrazione ci vorranno ancora un paio di giorni, il tempo che da Roma arrivino i documenti ufficiali del protocollo d’intesa. Punto. Smentisco tutto quello che è stato detto in proposito. Dopodiché siamo andati in via Briuccia a chiedere altre informazioni”. Per domani alcuni dipendenti, non soddisfatti dell’esito del sit-in odierno, intendono organizzarne un altro ancora in via Imperatore Federico.

Anche da Salvo Barone, reggente al Terziario di Asia-Ugl, arriva una smentita ufficiale su quanto accaduto stamane: “Non ci risultano tensioni di alcun tipo – dice –. Io personalmente alle 9 non ero presente ma c’erano i delegati del nostro sindacato, che mi hanno assicurato che tutto si è svolto senza manifestazioni di violenza. Più tardi mi sono recato all’Assessorato e ho trovato gli operai fuori che aspettavano tranquillamente notizie. Se qualcuno si è macchiato di qualche episodio di violenza, non possiamo che condannarlo senza appello perché con questi atti si rischia di compromettere il risultato positivo della vertenza. Invitiamo tutti quanti a restare calmi – conclude Barone – e ad aspettare gli ultimi passaggi burocratici”.

“Se violenza c’è stata, non si può certo applaudire. La violenza è sempre da condannare – commenta Maurizio Bongiovanni, sindacalista di Alba –. Bisogna però avere comprensione nei confronti di persone che vivono nella disperazione dopo mesi di non risposte e di impegni assunti e non rispettati”.

“Siamo arrivati per chiedere un incontro con Anna Corsello – dice Mauro Giannotta, delegato Cisl – Non abbiamo chiesto niente, nessun assegno, senza violenza e senza minacciare nessuno. Abbiamo solo chiesto novità sul decreto da Roma”.

Aggiornamento
Dieci operai della Gesip denunciati dalla polizia per essersi introdotti all’interno dell’assessorato regionale al Lavoro in via Imperatore Federico a Palermo. Avrebbero fatto irruzione all’interno degli uffici danneggiando i locali e pretendendo immediatamente i soldi che spetterebbero loro dall’accordo siglato a Roma tra l’amministrazione comunale e il ministro Elsa Fornero. All’interno dell’assessorato sono arrivati gli agenti di polizia che hanno riportato la calma (Ansa).


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