Operazione congiunta Dia e Finanza |Confiscati beni per 500 mila euro - Live Sicilia

Operazione congiunta Dia e Finanza |Confiscati beni per 500 mila euro

Il Tribunale ha accolto due proposte di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania guidata dal Procuratore Giovanni Salvi e dal Direttore della DIA nei confronti di Nunzio Salafia, del clan Aparo di Siracusa.

Dda di Catania
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CATANIA – Sferrato colpo al clan mafioso “Aparo-Nardo-Trigila” da parte della Dda di Catania.  La Direzione Investigativa Antimafia di Catania insieme alla Guardia di Finanza di Siracusa ha eseguito un decreto di confisca di beni, emesso dal Tribunale di Siracusa – Sezione Penale, nei confronti di Nunzio Salafia di 64 anni originario di Francofonte (SR), in accoglimento di due distinte proposte di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania guidata da Giovanni Salvi e dal Direttore della DIA.

Salafia è uno degli storici esponenti della famiglia mafiosa Aparo di Siracusa, alleata alle famiglie Nardo-Trigila-Santa Panagia. Gruppi mafiosi che l’indagato avrebbe cercato di far compattare per contrastare il clan “Bottaro-Attanasio”.  Salafia annovera diverse condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati contro il patrimonio, sequestro di persona ed estorsione. La confisca di oggi fa seguito a precedenti provvedimenti di sequestro beni emessi alla fine del 2013.

Il Tribunale di Siracusa, ha, in sintesi, positivamente valutato sia il curriculum criminale, rilevandone la pericolosità sociale, sia l’esito degli accertamenti patrimoniali che hanno permesso di constatare l’assenza di risorse lecite idonee a giustificare gli investimenti posti in essere, affiancata da una cospicua e generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti.

Con il provvedimento eseguito, nato da una lunga e complessa attività di indagine patrimoniale, sono stati posti sotto sequestro i beni riconducibili a vario titolo, anche attraverso “prestanomi”, a Salafia  complessivamente stimati in oltre 500.000 euro. I beni, considerati il provento dell’attività illecita svolta, consistono in 2 aziende con sede a Siracusa e Melilli operanti nel settore del commercio dei materiali da costruzione ed alimentare; 3 veicoli tra cui anche mezzi pesanti per autotrasporto; attrezzature utilizzate in ambito alimentare; numerose disponibilità bancarie e finanziarie.


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