CATANIA – La storia della Dia, la Direzione investigativa antimafia, è esposta da oggi al teatro Vincenzo Bellini di Catania: un percorso di immagini e installazioni video che illustrano i trent’anni del Dipartimento dalla sua fondazione nel 1991 fino a oggi.
In piazza Bellini, dentro una teca di vetro, un monito a non dimenticare molto forte: esposti, infatti, ci sono i resti della Quarto Savona 15, l’auto nella quale viaggiava la scorta del giudice Falcone e che fu coinvolta nell’attentato di Capaci. È solo uno dei tanti oggetti e cimeli che raccontano la lunga storia dell’antimafia e della Dia dalla sua costituzione ai giorni nostri.
La mostra e gli altri appuntamenti
La mostra, inaugurata alla presenza del Direttore della DIA Nazionale Maurizio Vallone, ha visto anche la presenza del dirigente della DIA etnea Carmine Mosca, la moglie del capo scorta del giudice Falcone Tina Montinaro, del sindaco di Catania Salvo Pogliese, del sovrintendente dell’ente lirico Giovanni Cultrera e altre rappresentanze delle Forze dell’Ordine.
Gli altri appuntamenti con la mostra itinerante per i trent’anni della DIA saranno domani, martedi 14, per un convegno sul contrasto alle ecomafie e mercoledì 15, in mattinata, con gli studenti della città e diversi personaggi dello spettacolo a seguire, la sera, un concerto organizzato dal teatri Bellini.
“La mafia fa, oggi, quello cha da sempre cerca di portare a compimento, soldi e potere – dice il Direttore della Dia Vallone – oggi lo fa in maniera molto meno eclatante, si nasconde, e acquista potere grazie al riciclaggio di ingenti somme di denaro. Con questa iniziativa noi dobbiamo parlare alle nuove generazioni spiegando che la mafia non è morta, ma è un ostacolo per il loro futuro”.
“L’antimafia itinerante arriva nel capoluogo etneo – dichiara Carmine Mosca, direttore della Dia di Catania – con una serie di appuntamenti nei quali tutti potranno vedere, rivivere e ripercorrere la storia di questa istituzione voluta da Giovanni Falcone”.