PATTI (MESSINA) – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Francesco (Cisco) Gullo, ex vice-sindaco di Patti, personaggio chiave della operazione Fake, l’indagine della polizia che ha “scavato” nelle amministrative del 2011 nella cittadina messinese. Gullo, interrogato ieri dal gip Laudadio, non ha dunque risposto in merito alle accuse che lo collocano al vertice di una organizzazione che avrebbe pilotato la tornata elettorale di due anni fa attraverso una compravendita di voti e il trasferimento fittizio di residenti dei comuni limitrofi a Patti, fatti convergere lì, dove candidato a sindaco era il nipote di Francesco Gullo, Luigi Gullo.
Hanno invece risposto al gip i restanti indagati finiti agli arresti domiciliari: il consigliere comunale Domenico Pontillo, il comandante della polizia municipale Carmelo Lembo, i vigili urbani Giuseppe Panzalorto e Giuseppe Foresti. Sabato erano stati interrogati il vice segretario del comune Marcella Gregorio, il ragioniere generale del comune Nunzio Pontillo e l’ex segretario generale Roberto Ribaudo. Per questi tre indagati il gip si è riservato la decisione su eventuali misure cautelari. Tutti si sono difesi respingendo ogni accusa. In settimana si concluderanno gli interrogatori di tutte le 12 persone destinatarie di provvedimenti cautelari. Nella operazione Fake sono 156, nel totale, gli indagati. Un troncone dell’inchiesta riguarda anche l’ipotesi di una truffa ai danni dell’Assessorato all’Istruzione e alla Formazione della Regione siciliana.