Orlando contro i falsi malati: |"Visite mediche a tappeto" - Live Sicilia

Orlando contro i falsi malati: |”Visite mediche a tappeto”

Il sindaco Leoluca Orlando

Il sindaco ordina visite mediche per centinaia di dipendenti comunali chiamati a svolgere servizi di pulizia o portierato e che, per tutta risposta, si sono messi in malattia o hanno presentato un certificato di inabilità perché affetti da allergie alla polvere o mal di schiena.

PALERMO – Visite mediche a tappeto e soprattutto controlli stringenti sulle inabilità: questo il diktat del sindaco Leoluca Orlando che ieri, con una nota, ha annunciato il pugno duro contro i dipendenti comunali che in massa, da settembre ad oggi, si sarebbero dichiarati non idonei a svolgere servizi di pulizia e portierato perché sofferenti per il mal di schiena e la cervicale, depressi, con problemi alla vista o allergici al cloro, ai detersivi e alla polvere.

Un provvedimento, quello del primo cittadino, che fa venire alla luce una situazione che negli uffici comunali va avanti da diversi mesi e, in particolar modo, da quando la Gesip ha sospeso i suoi servizi. L’assenza dei 1800 dipendenti dell’azienda di via Maggiore Toselli, infatti, non ha intaccato solo il cimitero dei Rotoli o il canile ma anche gli uffici e le strutture pubbliche nelle quali i lavoratori Gesip facevano le pulizie o i custodi. E per tamponare l’emergenza, il Comune aveva ben pensato di rimpiazzarli con dipendenti comunali della stessa categoria (la A) o addirittura di categoria superiore, di fatto demansionandoli: un’intenzione, quest’ultima, contenuta in una nota contro cui si era già scagliata la Cgil ad ottobre.

La reazione degli impiegati, però, non si è fatta attendere: in tantissimi, infatti, hanno presentato certificato medico per malattia oppure per sostenere la propria inabilità ai nuovi servizi assegnati. E secondo alcune fonti di piazza Pretoria, a rispondere picche alle disposizioni dell’amministrazione sarebbero stati in centinaia (tra i duecento e i trecento) sui 350 interpellati appartenenti alla fascia A.

Un ammutinamento contro cui si è scagliato ieri il sindaco che, insieme al Segretario generale, ha disposto verifiche a tappeto tramite le commissioni mediche del ministero dell’Economia o i medici dell’Asp: toccherà al dirigente, d’intesa col lavoratore, decidere quale canale preferire “ma ciò che è certo – si legge nel comunicato stampa del Comune – è che le visite saranno obbligatorie in diversi casi, tra cui l’assenza assenza per malattia per un periodo superiore al limite massimo consentito dal contratto e condizioni fisiche che facciano presupporre una inidoneità permanente assoluta o relativa allo svolgimento di specifiche mansioni”.

Insomma, è caccia aperta a quei dipendenti “infedeli” rei di essersi messi in malattia appositamente per evitare di svolgere i nuovi servizi, o di aver fatto ricorso ad un apposito certificato medico per dimostrare di non poter svolgere lavori pesanti come, per esempio, quelli cimiteriali. E per scovare i bugiardi, il Comune ha imposto controlli a tappeto: per l’inidoneità non basterà un semplice certificato medico, tranne che per i casi più evidenti, e se i dipendenti non collaboreranno verranno obbligatoriamente inviati alla commissione medica.

“E’ indispensabile – dichiara Orlando – tutelare quei lavoratori e quelle lavoratrici che effettivamente hanno un motivo ostativo allo svolgimento di determinati compiti, ma altrettanto indispensabile è chiarire che la legge individua in modo molto preciso quali sono i lavori ‘usuranti’ e quali quelli che non lo sono, individuando parametri e criteri netti per la valutazione dell’idoneità”.

E a quel punto le strade saranno due: se l’inabilità sarà confermata, il lavoratore dovrebbe essere assegnato a mansioni inferiori con il mantenimento del livello retributivo mediante un assegno ad personam da riassorbire con ogni successivo miglioramento economico, e in caso di inidoneità assoluta si dovrebbe procedere alla risoluzione del contratto di lavoro con la sola corresponsione, se dovuta, dell’indennità di preavviso; ma nel caso di dichiarazioni false, l’amministrazione ricorrerà alle sanzioni disciplinari.

“Apprendiamo che finalmente abbiamo un unico datore di lavoro, e questo non può che lasciarci soddisfatti – dice Marco Leo della Cgil – quando il sindaco è entrato in servizio aveva infatti deciso di assegnare la carica di datore di lavoro a tutti coloro che avevano diritto di spesa. Bisogna colpire chi froda”.

 


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