"Svuoteremo il bacino Gesip| Movida? Al lavoro per l'ordinanza" - Live Sicilia

“Svuoteremo il bacino Gesip| Movida? Al lavoro per l’ordinanza”

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando

L'INTERVISTA. Le Partecipate, le cabine di Mondello, la rotazione dei dirigenti, i cambi in giunta, i lavori del tram e i rapporti col Pd. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, a tutto campo.

LEOLUCA ORLANDO
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7 min di lettura

PALERMO – “Svuoteremo il bacino Gesip. Le cabine? Qualcuno preferisce pagare un avvocato anziché la concessione al Comune. Presto faremo un’ordinanza sulla movida e per il Festino avvieremo il tram, mentre dopo toccherà ai dirigenti”. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, fa il punto sull’azione amministrativa di Palazzo delle Aquile e sul prossimo assessore alla Cultura promette: “Sarà, come sempre, una sorpresa”.

Signor sindaco, da domani chiude piazza Einstein a causa dei lavori del tram, per la disperazione di alcuni commercianti della zona. Cosa può dire loro?
“Noi stiamo lanciando una campagna di informazione che riguarda il tram e questa settimana terremo una conferenza stampa per spiegare ai palermitani quali sono i disagi ma anche le opportunità che fornisce quest’opera. La mattina del 15 luglio, per il Festino, avremo il primo tram in movimento: sarà un viaggio parziale, sperimentale, ma sarà l’occasione per dire che l’opera c’è e che verrà completata nei tempi previsti. E’ chiaro che i disagi ci sono, ma sono legati ai lavori. L’assessore Giusto Catania, che è opportunamente assessore al tempo stesso alla Partecipazione e alla Mobilità, ha in corso una serie di consultazioni per ridurre i sacrifici senza mettere in discussione la realizzazione dell’opera. Se c’è qualcuno che ha ragioni da far valere rispetto al legittimo interesse commerciale, è opportuno che partecipi agli incontri che l’assessore Catania organizza”.

Passiamo a Gesip. Cosa prevede il nuovo piano del Comune?
“Pensiamo sia opportuno che alla domanda di cassa integrazione, che è un passaggio necessario, si accompagni un piano organico che si faccia carico di tutti i lavoratori della Gesip. Ovviamente di quelli che resteranno, visto che abbiamo fatto un primo bando per l’esodo incentivato, ne abbiamo pubblicato un secondo e abbiamo predisposto le risorse necessarie per chi non andrà mai in pensione per anzianità contributiva o vecchiaia anagrafica. Costoro potranno avere 26mila euro lordi, oltre ad Aspi e tfr, e il numero che resterà è un numero di cui l’amministrazione intende farsi carico interamente. Presenteremo un piano alla Regione per la cassa integrazione che sarà assolutamente concreto, tanto che riteniamo di poter anche individuare i numeri delle aziende partecipate che concorreranno a questa operazione. Per disposizioni che ho dato ai presidenti di tutte le aziende, ognuno ha individuato i servizi aggiuntivi che potrebbero essere svolti dal personale Gesip o quali sono svolti in maniera non adeguata. Abbiamo fatto lunedì scorso un lunghissimo incontro, oltre che con il ministro Poletti, anche con i vertici tecnici del ministero, ovvero il capo di gabinetto, il capo della segretaria tecnica del ministro, il consulente giuridico del ministro, i vertici dell’Inps, indicando questo percorso di richiesta di cassa integrazione in deroga che si accompagna a un piano che prevede quanti e quando lavoratori usciranno. Il nostro obiettivo è svuotare il bacino dei lavoratori Gesip per collocamento a riposo o per esodo incentivato o per attività presso le partecipate”.

Sembra che in questo momento ci sia in città un’emergenza criminalità che colpisce in particolar modo i turisti. E’ ipotizzabile un piano di intervento?
“Il 26 giugno abbiamo tenuto un incontro col Prefetto e col Questore per esaminare il tema della sicurezza in città e della sicurezza dei turisti. La Questura da tempo ha una serie di squadre sul territorio, nei luoghi turisticamente più sensibili, e al tempo stesso noi abbiamo creato un nucleo di Polizia urbana in bicicletta per fornire sicurezza e informazione nei luoghi turisticamente più frequentati. Sono presenti in città anche agenti, di varie forze, in borghese: accanto a quello che si vede, c’è anche una presenza non riconoscibile delle forze dell’ordine”.

Chi sarà il nuovo assessore alla Cultura, visto che Francesco Giambrone è stato nominato sovrintendente del Teatro Massimo?
“Sarà una sorpresa, come sempre accade”.

Quando verranno nominati invece i nuovi dirigenti?
“Dobbiamo definire il piano complessivo, già deliberato in giunta, di riorganizzazione dei servizi e delle unità operative. Abbiamo individuato la collocazione dei dirigenti, delle posizioni organizzative e delle alte professionalità. La settimana scorsa ho inviato una lettera a tutti gli assessori chiedendo loro se, rispetto alla delibera approvata, vi sono da fare alcune precisazioni in modo da far coincidere la delega politica con l’organizzazione amministrativa. Abbiamo dato dieci giorni di tempo, subito dopo il Festino approveremo la delibera finale e nel corso di luglio e agosto, con la scadenza dei contratti che però sono prorogati per legge, faremo le nuove nomine. C’è stata una profonda trasformazione della macchina comunale, una profonda trasformazione della giunta municipale, ora ci sarà una profonda trasformazione della compagine dirigenziale”.

La sua maggioranza in consiglio comunale non sembra reggere molto e adesso dovrà approvare alcuni atti importanti…
“Questa maggioranza c’è, è molto forte e rischia di arrivare al 100% perché voglio ricordare che la maggioranza del sindaco si misura in consiglio comunale. Io sono stato eletto dal 74% degli elettori, un po’ di più del 14% dei partiti che mi sostenevano, e dal primo giorno ho detto che il mio partito si chiama Palermo e io resterò fedele al 74% che mi ha eletto. Cosa accade nelle dinamiche interne mi interessa poco. Io ho avuto un mandato per cinque anni con l’impegno di realizzare il mio programma”.

Sulla movida dobbiamo aspettarci un’ordinanza?
“Sì, abbiamo già predisposto un’ordinanza sulla base del regolamento elaborato che stiamo facendo visionare, in uno spirito di collaborazione, agli organi di Polizia, ma non è un’ordinanza sulla movida. Mira alla riqualificazione e alla promozione delle attività di intrattenimento ed economiche della città”.

ll Comune ha rilasciato anche la seconda concessione per le cabine. Un buon segnale?
“Ferme restando le scelte del consiglio comunale sul Pudm, noi ci auguriamo che non ci siano più cabine. Noi siamo una città strana: a Stoccolma e Istanbul, due città con un clima diverso, i ristoranti all’aperto sono sotto l’ombrellone e si va al mare con l’ombrellone. A Palermo invece il ristorante deve essere chiuso in un gazebo e se si va a mare bisogna chiudersi nella cabina: credo sia una forma di provincialismo antiestetico l’idea che uno debba farsi la ‘casuzza’ per mangiare o andare a mare. Vedere Mondello con gli ombrelloni è bellissimo perché si vede il mare e si coglie un continuum con la città. Abbiamo espresso apprezzamento al primo concessionario, che mi ha ringraziato di averlo ringraziato per aver pagato, ora ce n’è un secondo: alla fine si comprenderà che una cosa è la procedura penale, la cui competenza è dei magistrati a cui abbiamo rappresentato una situazione, altra cosa è il rispetto delle norme amministrative. A seguito di un orientamento giurisprudenziale che è cambiato, e questo spiega perché ieri no e oggi sì, bisogna rilasciare una concessione in cambio di una somma. E’ fuor di luogo la grande confusione che si è creata: qualcuno, anziché pagare la concessione al Comune, preferisce pagare l’avvocato per perdere la causa ed essere condannato a pagare anche le spese”.

Quando entrerà nel Pd?
“Il tempo dei piccoli partiti è finito, è stato un tempo bellissimo che ho contribuito a realizzare, ma le piccole formazioni servono per demolire e ormai in Italia non c’è più niente da demolire. Serve un campo largo e il Pd mi sembra che possa essere il soggetto politico che può essere un punto di riferimento di questo campo largo. Per questo ho una continua interlocuzione con il segretario nazionale e quello regionale del partito, Renzi e Raciti. Sarà un passaggio normale che avverrà normalmente: non mi iscrivo a una corrente ed è per questo che dialogo con Renzi e Guerini da un lato e Raciti dall’altro, che in termini correntizi sono alternativi. Il Pd è uno strumento per realizzare il campo largo: se il Pd si dimostrerà idoneo a costruirlo vi aderisco. Se non lo sarà… Ho lasciato la Democrazia Cristiana perché era diventata un campo stretto”.

Sarà lei il prossimo candidato presidente della Regione per il centrosinistra?
“Io sono sicuramente candidato a fare fino alla fine il sindaco di Palermo”.

 


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