Il sindaco Orlando sotto assedio |Strada in salita per la riconferma - Live Sicilia

Il sindaco Orlando sotto assedio |Strada in salita per la riconferma

Il feeling perso con la città. Il passo falso sull'Anci. Cronaca dei giorni più difficili.

PALERMO – Il voto si avvicina e l’affanno aumenta per Leoluca Orlando. Il sindaco di Palermo vive giorni difficili impegnato su più fronti, con palesi difficoltà. Certo sarebbe prematuro parlare di canto del cigno, tanto più per un combattente sopravvissuto a due ere politiche come il Professore, ma è evidente che il sindaco di Palermo stia attraversando da un pezzo una delle fasi più complicate degli ultimi anni. E che la sua riconferma a Palazzo delle Aquile oggi sia tutt’altro che una pratica scontata, come magari poteva apparire anche solo un anno fa.

Anzi tutto ci sono gli inciampi interni, quelli legati all’attività amministrativa. Che ruotano quasi tutti attorno a un tema quanto mai sentito dai palermitani, quello del “ciaffico”, la piaga per antonomasia, insegnava lo zio di Johnny Stecchino. Su questo fronte ci sono stati prima i dolori legati alla Ztl cui sono seguite una serie di parziali retromarce, sintomo di una evidente difficoltà. La linea del sindaco che tira dritto contro tutti non regge più. E Orlando è dovuto scendere a più miti consigli cercando un tardivo confronto con i commercianti, categoria che ha visto la sua popolarità segnare parecchio il passo negli ultimi tempi. Una vicenda che sembra replicarsi adesso sul caso circonvallazione. La giunta è rimasta travolta dalle polemiche per il limite di 50 chilometri orari introdotto per i lavori in corso, limite che ha permesso al Comune di far cassa con una valanga di multe, ma ha lasciato interdetti gli automobilisti condannati a procedere a ritmi da corteo funebre su quella che almeno in teoria dovrebbe essere una tangenziale. Sul provvedimento è arrivata oggi la marcia indietro del Comune, che ha trovato una soluzione più ragionevole.

L’impressione è che a Palazzo delle Aquile si cominci a mettere a fuoco che l’immagine dell’uomo solo contro tutti, che magari può funzionare se “tutti” sono i partiti, ma non paga quando tra i “tutti” si conteggiano anche automobilisti e commercianti, quelli che votano. E Orlando da politico espertissimo comincia forse a fiutare il rischio che al prossimo giro votino altrove.

Ma non c’è solo la città con i suoi furori che hanno intasato i social network. L’assedio al Professore si fa anche politico. Lo dimostra la vicenda dell’Anci Sicilia. Orlando ha guidato in questi anni l’associazione dei Comuni con autorevolezza, ma ha dato anche più che l’impressione di utilizzarla come laboratorio per la creazione del fantomatico Partito dei sindaci. Il Pd ha stoppato a quel punto la proroga del suo incarico che avrebbe permesso al Professore di restare in sella per un altro anno. La prova di forza dei democratici ha messo all’angolo Orlando col rinvio di oggi, che è il preludio di nuove elezioni per i vertici dell’Anci. E che sembra ridimensionare la portata del progetto del Partito dei sindaci, malgrado Orlando pare non intenda abbandonarlo.

Il cammino verso le amministrative della prossima primavera è ancora lungo e tante sono ancora le incognite per azzardare pronostici. Ci sarà di mezzo il referendum che potrebbe costare la poltrona a Matteo Renzi. E bisognerà capire chi saranno i concorrenti di Orlando a Palazzo delle Aquile. Il Pd al momento non ha ancora un nome, a meno che non ci sia un ritorno di fiamma con Fabrizio Ferrandelli che oggi appare poco probabile. Così come un nome non l’ha neanche il centrodestra. Quanto ai grillini, è ormai chiaro che il nome sarà una pratica secondaria per i 5 Stelle, il cui appeal sta tutto nell’intercettare i sentimenti antisistema. Quelli di cui anche il Professore, l’unico che ha consenso che non è solo somma di consensi va ripetendo lui parlando di se stesso, spera di beneficiare. La via crucis degli ultimi giorni è un monito efficace per rammentargli che l’operazione sarà tutt’altro che scontata.


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