Osservatorio antipedofilia |La Boschi richiama don Di Noto - Live Sicilia

Osservatorio antipedofilia |La Boschi richiama don Di Noto

Nell'organismo il ministro non aveva inserito l'associazione Meter fondata dal sacerdote siciliano che da decenni si batte contro la pedopornografia.

PALERMO – Un caso finito anche in prima pagina su Avvenire e prontamente rientrato. L’esclusione dell’associazione Meter di don Fortunato Di Noto dall’Osservatorio governativo sulla pedofilia aveva fatto storcere il naso a molti. E in tanti si erano uniti alla protesta della onlus avolese che da decenni si batte contro la pedopornografia. Ma il ministro Maria Elena Boschi, che aveva proceduto alle nomine dimenticando Meter, ha oggi chiamato don Di Noto assicurandogli che Meter sarà inserita nell’Osservatorio. Caso chiuso, insomma.

Boschi aveva firmato il 30 agosto il decreto che definisce la composizione nell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile. La Boschi ha chiamato a far parte della Commissione Telefono Azzurro, Save the children, Terres des hommes, vari funzionari ministeriali, forze dell’ordine ed altre realtà, ma non l’Associazione Meter Onlus guidata da don Fortunato Di Noto, il sacerdote che da decenni si batte da Siracusa contro la pedofilia. Il caso era finito anche in prima pagina su Avvenire, il quotidiano della Cei.

L’Associazione Meter Onlus e il suo fondatore, don Di Noto avevano espresso in una nota “vivo rammarico e rincrescimento” per l’esclusione. Il comunicato chiamava direttamente in causa il ministro delle Riforme – con delega alle Pari Opportunità – Maria Elena Boschi, “la quale ha proceduto alla nomina di altre realtà”. “A scanso di equivoci – si legge nel comunicato – precisiamo che non siamo alla ricerca di posti di potere. Semmai, vorremmo far presente che: don Fortunato è stato tra gli ideatori dell’Osservatorio; l’Osservatorio lavora acquisendo anche i report e dati forniti da Meter che ogni anno produce puntualmente e riscontrabili presso le sedi preposte; Meter non ha bisogno di presentarsi per la Sua ventennale esperienza, antesignana in Italia e nel mondo nella difesa dell’infanzia e sopratutto nella lotta alla pedopornografia”.

“Noi non ci stiamo e non ci fermiamo… Mi appello alla nostra e vostra protesta”, aveva commentato su Facebook il sacerdote. Che postava sul suo profilo tutti gli articoli che riguardano la vicenda dell’esclusione ricevendo tanta solidarietà.Fino alla chiamata del ministro che oggi ha chiuso l’incidente.

 


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