PALERMO – I giudici del tribunale del riesame di Palermo hanno scarcerato e revocato la misura interdittiva dello svolgimento di pubblico servizio nei confronti dell’odontotecnico Sebastiano Lanza e l’odontoiatra Giuseppe Guiglia, entrambi dell’Asp di Palermo.
I due erano coinvolti nell’inchiesta per concussione, accusati di aver preteso cento euro non dovuti per riparare una dentiera a un’anziana. I sanitari dell’azienda sanitaria di Palermo in servizio a Pta Biondo in via La Loggia sono difesi dagli avvocati Giuseppe Amato e Antonella Bisconti. Si è in attesa della motivazione, ma i due indagati sono stati già rimessi in libertà.
Non si è ancora svolta l’udienza davanti al riesame per l’infermiere dell’Asp di Palermo Massimo Vito Salvatore Cumella, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Stefano, anche lui accusato di concussione e finito nella stessa indagine insieme al dentista e all’odontotecnico.
Secondo l’accusa i tre, abusando della loro qualità di incaricati di pubblico servizio, avrebbero preteso da un’anziana paziente la consegna di 100 euro in contanti. Ma quella prestazione sanitaria in realtà sarebbe dovuta essere stata garantita gratuitamente alla paziente. Le indagini sono scattate subito dopo la denuncia presentata dalla donna. I carabinieri hanno anche recuperato le banconote che la donna, 84 anni, era stata costretta a corrispondere per ottenere una prestazione già pagata dal Servizio sanitario nazionale.