Scoma: 'Lega e Fi vadano insieme, Meloni non può mica avere tutto...'

Scoma: ‘Lega e Fi vadano insieme, Meloni non può avere tutto…’

Il candidato della Lega li chiama tutti in causa. Musumeci, Meloni, Orlando. Passando per Cammarata...
PALERMO 2022 - L'INTERVISTA
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3 min di lettura

Onorevole Francesco Scoma, candidato sindaco di Palermo in pectore della Lega, quante persone le hanno già chiesto: ma sei pazzo?
“Ah ah ah”.

La prima risposta è una risata che spiega tutto. Il prossimo primo cittadino affronterà il secondo tempo di una catastrofe di risorse che non ci sono e problemi che abbondano. E poi ci sono i secondi, i terzi e i quarti cittadini, vale a dire tutti gli altri, che osservano sgomenti l’incapacità della politica e il caos dei papabili più o meno presunti, a destra come a sinistra. Trattandosi di Scoma, si parla di centrodestra. E, come sempre, soltanto di politica. Un reperto del tempo che fu.

C’è un po’ di caos, no?
“Tanti non sanno quello che vogliono fare, anche se, per carità, sono tutte candidature autorevoli. Ma c’è un problema. Se tutti siamo autonomi, se ognuno va per conto suo, non c’è più la politica. Io la politica, quella vera, l’ho fatta, tento di continuare a farla e dunque so benissimo che non si fa così”.

La sua regola aurea?
“In politica bisogna prendere sempre la prima cosa importante che hai sottomano, ti darà certamente vantaggio. Una saggezza che mi è servita”.

Butto un nome a caso: Giorgia Meloni.
“Ecco”.

La lingua batte dove il nome duole?
“Anche qui il massimo rispetto, però mi pare che ci sia un certo disallineamento. Non è che una forza politica può pretendere il Comune di Palermo e la Regione, così, senza discutere con gli eventuali alleati”.

Roberto Lagalla
“Da quello che leggo è una candidatura civica, non politica. Oltretutto, l’ex ormai assessore Lagalla rappresenta un partito degnissimo ma con percentuali minime…”.

La sintesi qual è?
“A questo punto la Lega stringa un accordo con Forza Italia. Un patto di prospettiva per il bene comune, in cui discutere dei contenuti e degli strumenti, mettendo insieme, appunto, per una sintesi, il Comune di Palermo, la Regione e la Presidenza dell’Ars. La Lega è un partito forte e ha le sue aspirazioni legittime, ma è disposta a ragionare, partendo dal presupposto che si faccia un passo indietro da parte di tutti”.

E se lo schema fosse Forza Italia al Comune e la Lega alla Regione?
“Andrebbe benissimo”.

Ma lei non sarebbe candidato. Cederebbe il posto al suo vecchio compagno di partito e omonimo Francesco Cascio?
“Il problema non è Scoma o Cascio. Il problema è come salvare Palermo e come andare avanti alla Regione. Stabilito questo, si può discutere di tutto, da gentiluomini”.

Invece?
“Invece mi pare che ci sia troppo chiacchiericcio. Mah…”.

Che fa, onorevole, sospira?
“Penso a cosa era la politica di cui ci dovremmo riappropriare. Ci si metteva tutti intorno a un tavolo e si usciva con una sola anima. Magari prima erano pure volate le sedie. Qui mi pare la classica maionese impazzita che sta diventando avariata”.

Tutta una virtù, la vecchia politica?
“No, c’erano ovviamente peccati e peccatori. Ma chi la praticava ne conosceva le regole. Adesso mi sembra che non sia più così”.

Colpa pure del centrodestra, no?
“Il centrodestra ha avuto alti e bassi, da quando Berlusconi è un po’ dietro le quinte. Ma è tutta la politica che non va a tempo. I partiti si inseguono e le sparano, annusando l’ultimo sondaggio. Siamo, se restiamo uniti, una forza invincibile. E non vincere sarebbe un peccato mortale”.

Un altro nome. Nello Musumeci.
“Io lo conosco poco e non ho particolari rimostranze da presentare. Certo, mi pare che sia un presidente troppo rigido nel rapporto con gli altri. Ascoltando i commenti di molti, è evidente che qualcosa non ha funzionato”.

Leoluca Orlando.
“Semplicemente l’artefice di un disastro. Rappresentava una novità, ma se uno chiede ai palermitani un giudizio sugli ultimi dieci anni, nessuno saprà indicare una cosa buona”.

Lei è stato il vicesindaco dell’amministrazione Cammarata. Avrete qualcosa, forse molto, da rimproverarvi anche voi o siete innocenti?
“Quell’amministrazione ebbe cinque anni di grandissimi risultati e i successivi, con la chiusura dei rubinetti, non catastrofici, seppure difficili. Anche se non fossi un uomo del centrodestra, preferirei Diego Cammarata”.


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