PALERMO – Nel 2018 l’inchiesta per assenteismo fece scalpore. Ora il Tribunale ha assolto i due dipendenti della Corte dei Conti dall’accusa di truffa aggravata.
Isabella Ballone non ha commesso il fatto. Il fatto non sussiste per Pietro Di Fiore, nei confronti del quale è anche arrivata un’assoluzione da alcuni capi di imputazione per particolare tenuità del fatto.
Di Fiore era stato licenziato quando era ormai vicino alla pensione. Faceva l’autista del presidente della sezione giurisdizionale d’appello della Corte dei Conti. Nei confronti di Ballone il procedimento disciplinare è stato aperto ma messo in stand by in attesa della sentenza che ora la scagiona con formula piena.
L’ipotesi era che Di Fiore si allontanasse senza l’autorizzazione per sbrigare faccende private e Ballone timbrasse il cartellino al suo posto. La donna (difesa dagli avvocati Roberto Mangano e Piercarmelo Russo), dipendente regionale, era “in prestito” alla magistratura contabile.
Una decina gli episodi contestati a Di Fiore. Per l’imputato, difeso dall’avvocato Lorenzo Bonaventura, non ha retto l’accusa che si allontanasse per sbrigare faccende private o addirittura fare la spesa o andare in palestra.
Alcune volte andò via via pochi minuti prima del previsto, ma solo perché stava affrontando problemi di salute. In ogni caso si è trattato di un danno esiguo.