PALERMO – Adesso Leoluca Orlando, ormai ex sindaco di Palermo, e altre 19 persone, fra ex assessori, dirigenti e capi area rischiano il processo.
La Procura di Palermo ha notificato il 2 luglio scorso l’avviso di conclusione delle indagini. Si tratta del secondo atto, quello successivo agli interrogatori nell’inchiesta su conti del Comune di Palermo. Il prossimo passaggio sarà la richiesta di rinvio a giudizio.
Sono indagati a vario titolo per falso materiale in atto pubblico. Falsi sarebbero i numeri delle entrate e delle uscite poi inserite nei bilanci approvati negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019.
“Cifre sovrastimate”
L’impostazione accusatoria non cambia: “I pubblici ufficiali sottoscrivevano e inviavano all’ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate tenuto conto dei dati a loro noti degli effettivi accertamenti delle entrate nelle annualità precedenti”. I dati considerati falsi sarebbero stati inseriti nelle proposte di delibera della giunta comunale di approvazione dello schema di bilancio di previsione.
“Irregolarità contabili”
Le irregolarità contabili riguarderebbero una sfilza di settori: dall’ufficio condono edilizio al settore bilancio e tributi, dal settore politiche abitative alle risorse patrimoniali. Al centro dell’inchiesta anche alcune direttive del sindaco Orlando e le certificazioni sui pareggi di bilancio. Ed ancora si indaga sui debiti del comune verso Rap che sarebbero stati indicati in maniera nettamente inferiore a quello reali.
Chi rischia il processo
Ecco gli indagati: Luciano Abbonato, Carmela Agnello, Cosimo Aiello, Marcello Barbaro, Bohuslav Basile, Leonardo Brucato, Roberto D’Agostino, Salvatore Di Trapani, Giovanni Carlo Galvano, Antonino Gentile, Mario Li Castri, Marco Mazzurco, Antonino Mineo, Luigi Mortillaro, Leoluca Orlando, Sebastiano Orlando, Sergio Pollicita, Paolo Porretto, Stefano Puleo, Daniela Rimedio.
Rispetto al primo avviso di conclusione delle indagini non ci sono più i nomi di Lucetta Accordino, Paola Di Trapani, Gabriele Marchese e Vincenzo Messina. Dunque è ipotizzabile che per questi indagati si profili una richiesta di archiviazione.
Le indagini dei finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria sono coordinate dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Andrea Fusco e Giulia Beux.