"Comportamenti assurdi, meglio un Natale in zona rossa"

“Comportamenti assurdi, meglio un Natale in zona rossa”

Omicron a Palermo è al dieci per cento. Lo scenario.
L'INTERVISTA AL COMMISSARIO COSTA
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2 min di lettura

Dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid nell’area metropolitana di Palermo, come usciremo dal Natale?
“Sbattuti, temo”.

Cominciamo bene. Perché?
“Perché questa idea di salvare il Natale, credendo, perciò, di essere autorizzati a comportamenti lesivi, non funziona. Non serve a niente pensare: abbiamo il 25 dicembre in bianco per sentirsi liberi tutti. E dopo?”.

E dopo?
“Io avrei preferito un Natale in zona rossa, è soltanto un paradosso visto che non sono un fanatico dei colori. Vorrei, cioè, feste prudenti, con comportamenti cauti. Perché, davvero, siamo stati bravissimi. Non bravi, bravissimi. E a Palermo non ci è sfuggito niente”.

Quali sono le maggiori criticità?
Due, essenzialmente. La prima è il rientro di quelli che stanno fuori. A Palermo vediamo scene incredibili: gente che arriva da altri aeroporti con la febbre, con il naso congestionato, convinti che sia una buona idea fare la corsa con il virus. Il Covid si muove sempre più velocemente”.

Ma ci sono i controlli.
“Certo e siamo, ripeto, bravissimi, noi sicuramente. Ma, nonostante le barriere, qualcosa può scappare, anche se noi becchiamo tutto”.

L’altro problema?
“La follia dei nostri atteggiamenti incongrui, nei locali, nei negozi, con la gente accalcata. E spero che i controlli siano seri. Stamattina mi sono sfogato, mi sono arrabbiato: si hanno comportamenti assurdi e poi si viene per il tampone, con la faccia colpevole, perché uno lo sa che cosa ha combinato”.

Uno scenario da incubo.
“Magari fosse uno scenario: accade. Non è che io sia timoroso, osservo. Lo stiamo vedendo, lo stiamo registrando. Oggi in Fiera abbiamo tracciato circa ottanta positivi: una enormità”.

Ma i vaccinati non hanno il diritto di sentirsi più liberi?
“Hanno soprattutto il diritto di sentirsi più sicuri. Il vaccino ci ha salvato, se non ci fosse, non staremmo neanche qui a parlare”.

Però?
“Però non è una corazza assoluta contro il contagio. Non muori, non vai, probabilmente, in ospedale. Ma porti il virus in giro”.

Quanti sono i casi di Omicron a Palermo?
“Circa il dieci per cento dei positivi, io non ho paura di Omicron, non ancora, almeno. Con tutto il rispetto per tutti ci siamo resi conto che ha un altissima capacità di contagio, ma la virulenza sembra bassissima”.

Torniamo alla grottesca vicenda dei finti vaccini. Voi avete collaborato con chi indagava: lei pensa che sia un caso isolato?
“Nel nostro hub sì. E specifico una cosa che abbiamo verificato: l’infermiera vaccinava gli altri regolarmente, solo con i suoi clienti faceva finta. E’ una volgarissima vicenda di reati e soldi. Chi si è vaccinato da noi può stare tranquillo”.


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