Palermo, il crollo, il botto e il sangue: "Ora abbiamo paura"

Palermo, il crollo, il botto e il sangue: “Ora abbiamo paura”

Il dramma dell'ascensore che precipita. La solidarietà e la rabbia. Parla il parroco.

“Abbiamo paura tutti di una tragedia e siamo colpiti da quello che è accaduto. Bisogna fare immediatamente chiarezza sullo stato degli ascensori e della sicurezza in zona”. Don Ugo Di Marzo è stravolto. Al telefono parla a fatica. “Ho letto la notizia – racconta – e mi sono subito precipitato in via Balistreri, per capire cosa potevo fare, come essere utile”. Don Ugo è il parroco di ‘Maria SS. delle Grazie-Roccella’, un prete molto attivo e sul campo.  

Fotogrammi del dramma. Un ascensore che precipita, tra Brancaccio e Roccella, per cause ancora da accertare, il rumore fortissimo, il panico che si scatena. Tre persone ricoverate in ospedale, in condizioni critiche. Una scena agghiacciante. E un quartiere che, dopo i primi momenti di comprensibile sgomento, si mette all’opera per fronteggiare qualcosa di cui, ancora, non conosce le dimensioni.

“Sono arrivato prima che ho potuto – dice don Ugo -. Ora c’è terrore, c’è angoscia, c’è rabbia. Dobbiamo smettere di pensare a certi luoghi della città come periferie, dove, magari possono succedere queste cose. Qui la gente è stanca di sentirsi abbandonata, all’ultimo posto. Per fortuna, c’è tanta solidarietà. Un uomo ha aperto le porte dell’ascensore, sua moglie incinta lo ha aiutato, nonostante la gravidanza, ha fermato lei il sangue dei feriti. Ma non si può andare avanti così”.

Il tassello dell’incidente comincia a comporsi. Sono marito, moglie e la sorella di quest’ultima, secondo le prime ricostruzioni, le persone convolte nell’incidente nel palazzo dell’Istituto Case Popolari. L’uomo lavora alla Reset, società del Comune di Palermo, la moglie è casalinga e la cognata vive nello stesso appartamento della coppia, al quinto piano. “Stiamo facendo tutte le verifiche non solo sull’ascensore che è caduto, ma anche su quelli dei palazzi vicini. Ascensori che sono stati installati tempo dopo la costruzione degli immobili – dice all’agenzia Ansa Fabrizio Pandolfo commissario dello Iacp – Stiamo verificando tutta la documentazione sull’installazione degli ascensori, sulle manutenzioni e sui collaudi. Tutto sarà fatto in breve tempo per rispetto di quanti vivono nelle abitazioni – aggiunge il commissario – I nostri tecnici sono nella zona dell’incidente e a disposizione delle forze dell’ordine e di chi sta coordinando le indagini”

Tutti, intanto, cercano don Ugo, per avere notizie e commenti. E lui, all’Ansa, esprime gli stessi concetti sul quartiere e sulle persone coinvolte: “Si tratta di lavoratori, gente perbene, onesta che ha la sfortuna di vivere in contesti complicati. Speriamo bene per la loro salute, anche se da quello che raccontano i soccorritori le loro condizioni sono gravi. L’esterno di questa e delle altre palazzine della zona sarà rifatto grazie al bonus facciate. L’interno però è quello che è e così resterà. L’istituto case popolari fa quello che può, ma la manutenzione di questi ascensori, di queste scale è affidata a chi vive qui”.

E poi, parlando, ancora, con LiveSicilia.it: “Stamattina, nel corso di una iniziativa pubblica, ho incontrato il sindaco Lagalla. E gliel’avevo detto: ‘Sindaco, non possiamo continuare nel degrado’. Mi ha assicurato che lavorerà per risolvere i problemi. Che le devo dire? Speriamo…”. (Roberto Puglisi)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI