PALERMO – Emergono delle importanti novità sulla struttura crollata questa notte in via Bagolino. A riferirle, l’assessore al Territorio, Agata Bazzi, che in conferenza stampa ha fatto sapere che dai rilevamenti eseguti dai tecnici del Comune, i primi due piani sono stati edificati negli anni ’40, quando “un tempo nel quale i materiali erano sabbia e pietre” ha aggiunto il sindaco Leoluca Orlando. Maria Pecoraro, una delle persone sopravvissute al crollo, ricorda la sua casa al piano terra. “Io là dentro ci sono nata – ha detto la donna – ci hanno anche raccontato che in una stanza, il soffitto era ceduto qualche tempo prima”.
Sul terzo piano invece pende dal 1986 una richiesta di sanatoria. “Eppure la struttura sarebbe stata sanabile” ha detto l’assessore al Territorio Agata Bazzi. “Secondo gli accertamenti che abbiamo condotto su quel terzo piano sarebbe stato ritenuto a norma. Basta una perizia giurata a cui è legato un versamento, che vale di per sé concessione edilizia: non c’è più rapporto tra le carte e la realtà”. E “le numerevoli richieste di sanatoria – ha aggiunto la Bazzi – sono una prerogativa di tutte le grandi città, non solo di Palermo”. Le segnalazioni di abuso edilizio pervenute alla polizia municipale, dal primo gennaio al 26 di ottobre di quest’anno son state 555. Fino ad oggi quasi 200 volte la procura ha posto i sigilli – “un dato che – ha detto Orlando – non si è mai verificato in questa città” – che in 26 casi sono stati violati. Mentre 275 sono i denunciati.
Ma la giunta comunale ha intenzione di intervenire anche per prevenire altri crolli. “Dovete denunciare, lo dico a quanti hanno sentito rumori di lavori al piano di sopra o di sotto senza avere mai chiesto di cosa si trattasse. Chiamate la polizia municipale per far verificare la natura di quei lavori”, è l’appello lanciato da Orlando. Ma per quanti desiderano segnalare presunte costruzioni abusive, l’assessore Bazzi ha annunciato che “un’associazione collegata ad Addiopizzo si è offerta di raccogliere le denunce dei piccoli abusivismi edilizi, che saranno presentate in maniera anonima all’autorità giudiziaria” ha aggiunto il sindaco. E ancora: “Doteremo i fabbricati di un libretto, una sorta di carta di regolarità che attesterà che l’edificio cui si riferisce è a norma”. Infine, il comune cercherà di sondare ogni richiesta di sanatoria edilizia con una contro-relazione dei tecnici dell’amministrazione.
L’amministrazione non sarebbe stata a conoscenza della modifica del terrazzo che sarebbe divenuto una veranda “all’interno della quale – ha detto Orlando – credo che sia verosimile ci fosse un appartamento” e quindi era divenuto un effettivo quarto piano dell’edificio, circa un paio di anni fa. Sul tetto di quella veranda si sarebbe rifugiata un’intera famiglia: “Mi hanno riferito che il nucleo familiare che abitava al quarto piano, composta da marito, moglie e due bambini, è riuscita a salvarsi perché, mentre l’immobile stava crollando, gli inquilini hanno deciso di salire sul tetto dell’edificio che, in pratica, è crollato sotto i loro piedi” ha spiegato il sindaco Leoluca Orlando in conferenza stampa. E’ stato proprio quell’edificio, corrispondente ai numeri civici 51e 53 a implodere.
Lì abitavano quattro famiglie, mentre una soltanto viveva nello stabile adiacente, ai numeri 47 e 49, crollato sotto il peso dell’altro. Sono 30 gli sfollati in tutto. “I salesiani di Santa Chiara hanno offerto subito un alloggio a chi abitava nella palazzina” ha detto Orlando. Una ventina di persone dormiranno all’interno di bed & breakfast, mentre un’altra decina si trovano all’ospedale. Ma presto avranno nuovamente un tetto sopra la testa: “Alloggeranno in appartamenti normali che l’amministrazione intende mettere a disposizione” ha annunciato Orlando.
Non risulta che a palazzo delle Aquile siano pervenute altre segnalazioni degli inquilini dello stabile che fossero antecedenti a quella di ieri notte, che poi hanno portato allo sgombero. “Domani svolgeremo ulteriori approfondimenti con l’Ufficio statistica per verificare se ci sono state denunce e se risultano interventi in quelle palazzine risalenti ad anni precedenti” ha detto il comandante provinciale dei vigili del Fuoco di Palermo, Gaetano Vallefuoco. A lui e al segretario generale il sindaco Orlando ha chiesto che venga stilata una relazione per accertare eventuali responsabilità.
E c’è anche una terza palazzina che rischia di collassare: “La faremo ‘incatenare’ in modo da metterla in sicurezza. Un altro edificio era crollato proprio accanto a quello”. La palazzina aveva subito dei danni e così era stato puntellato” ha detto Orlando ai giornalisti. Due contrafforti in tufo, costruiti contro la facciata del civico 55 di via Sebastiano Bagolino testimoniano di un crollo avvenuto circa dieci anni fa, quando un’altra costruzione di tre piani, che faceva angolo con via Aloisio Juvara, è crollata. Alcuni abitanti del quartiere ricordano quell’episodio: “Se allora non è morto nessuno – dicono – è stato solo un caso”. La palazzina era disabitata, ma le strade adiacenti sono molto frequentate per la vicinanza del popolare mercato di via Montalbo.
Sul fatto è comunque stata aperta un’inchiesta da parte della procura, che stabilirà chi sarà responsabile della morte di quattro persone. E dovrà rispondere di disastro colposo di fronte al giudice.