Palermo, la droga e quei genitori a perdere: cosa rischiano - Live Sicilia

Palermo, la droga e quei genitori a perdere: cosa rischiano

Bimbi che ingoiano marijuana, altri che assistono al confezionamento delle dosi

PALERMO – Cinque casi in poche settimane. Troppi anche per chi è abituato a confrontarsi con il degrado della droga.

Cinque bambini finiti in ospedale per avere ingerito sostanze stupefacenti colpevolmente lasciate in giro per casa da genitori, nella migliore delle ipotesi, disattenti.

Rischiano poco o nulla dal punto di vista penale, tantissimo nel loro ruolo di genitori.

Nel primo caso eventuali conseguenze penali dipendevano dal ritrovamento, circostanza non avvenuta, di droghe all’interno della loro abitazione. Se così fosse stato avrebbero subito l’incriminazione per detenzione di stupefacenti.

E dal punto di vista familiare che vanno incontro all’estrema conseguenza di perdere la potestà genitoriale. È inevitabile che questi recenti casi andranno ad ingrossare i fascicoli aperti dalla Procura della Repubblica per i minorenni. Sono giorni di super lavoro per l’ufficio guidato dal procuratore Claudia Caramanna. Un lavoro che avrebbero volentieri fatto a meno di affrontare e che si somma ai casi dei genitori per i quali è già stata avanzata al tribunale una richiesta di affidamento dei figli alle comunità specializzate.

La Procura ritiene necessario recidere ogni legame con il contesto familiare. Allo Sperone si sono verificate vicende gravi. Padri e madri erano pienamente coinvolti nello spaccio di droga. I figli assistevano al conteggio dei soldi ricavati dalla vendita degli stupefacenti o, addirittura, al confezionamento delle dosi nella loro cameretta, fra giochi e orsetti.

I procedimenti avviati dalla Procura per i minorenni prevedono una richiesta, già avanzata, al Tribunale, senza coinvolgere in questa fase i genitori interessati. Spetta al tribunale convocarli per sentire la loro posizione, sempre che non ritenga necessario un allontanamento immediato dei bambini.

È l’estrema ratio, esiste una fase intermedia che prevede un ruolo decisivo degli assistenti sociali. È difficile dire cosa sia più opportuno per i minori. Ci sono posizioni contrastanti, ma anche casi limite come quello del ragazzino che ha visto finire in carcere padre e nonna. Oggi è “conteso” dalla madre, nel frattempo trasferitasi lontano da Palermo, e una zia.

Per questi, come per altri genitori ci sono dei profili di rilevanza penale che necessitano di essere approfonditi in un processo. Diverso il caso dei genitori i cui figli sono finiti negli ultimi giorni in ospedale per intossicazione da droga.

Si tratta di uomini e donne, spesso giovani, che hanno perso il controllo della propria vita fino a mettere in pericolo anche quella dei figli, a cui è bastato allungare la mano per ingerire della marijuana lasciata incustodita nelle abitazioni.

Distrazione o altro? Anche questo sarà oggetto di analisi. Un dato, certo, fa da sfondo a tutte queste vicende: il consumo di droga ha conosciuto un’impennata preoccupante. Se è vero, come è vero, che negli ultimi trentacinque giorni sono state arrestate 112 persone, altrettanto vero è che sono stati identificati tantissimi clienti.


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