PALERMO – Dopo l’approvazione del piano di riequilibrio del Comune di Palermo la Cgil non ha dubbi. gli aumenti colpiscono i cittadini che pagano. La delibera adottata ieri da Sala delle Lapidi “evita il dissesto finanziario, è un bene ma rischia di essere una buona notizia solo per quanti non hanno mai pagato le tasse e per quanti continueranno a non pagarle a causa anche delle carenze della amministrazione e della macchina comunale”. Questo il commento del segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo che si dice preoccupato al raddoppio dell’Irpef non corrisponda un’adeguata lotta all’evasione.
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“Il Comune di Palermo ha programmato che metterà le mani nelle tasche dei cittadini che le tasse le hanno sempre pagate – aggiunge Ridulfo – Avere evitato il dissesto, con tutto quello che questo avrebbe comportato in termini di maggiore tassazione e di minori servizi, sia per i cittadini che per i lavoratori diretti e delle aziende partecipate, è amara consolazione. Adesso si apra il confronto con il governo nazionale, perché la situazione del Comune, e non solo quella del Comune di Palermo, è ormai insostenibile”.
Con le risorse del Pnrr in arrivo, le forze politiche del consiglio comunale avrebbe dovuto ragionare piuttosto di opere, cantieri e programmi di crescita per Palermo. E anche la richiesta del full time al personale, legata a un’erogazione più efficiente dei servizi, è rimasta fuori, come chiedeva la Cgil.
“Dovremmo discutere di progetti e di sviluppo, invece assistiamo ancora una volta a una manovra che penalizza lavoratori e pensionati – prosegue Ridulfo – Dovremmo discutere di ripresa e di resilienza, invece siamo qui a subire un programma di tagli e di sacrifici per i prossimi vent’anni. Così i giovani senza lavoro e senza servizi continueranno ad andare via. Altro che piano di ripresa e resilienza. Serve l’impegno di tutte le forze politiche affinché vengano garantite risorse aggiuntive straordinarie oltre a quelle già previste dei 400 milioni che il governo si è impegnato a dare. Solo così si potrà consentire alla macchina comunale di andare a regime. Così come chiediamo il tempo pieno per tutti i dipendenti e l’implementazione di nuove figure professionali e di nuove competenze per gli uffici ormai sguarniti: sono indispensabili per cogliere l’occasione irripetibile del Pnrr che Palermo non può rischiare si perdere”.
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