Palermo e l'indifferenza, gli 'ultimi giorni' di Biagio Conte

Palermo e l’indifferenza, gli ‘ultimi giorni’ di Biagio Conte

L'addio del missionario laico che si ritira in montagna.

Biagio Conte sta benissimo, è solo un po’ debole per i recenti digiuni. Ieri ha annunciato il suo ‘ritiro in montagna’. Ecco un passaggio della sua lettera: “E così ho sentito di ritirarmi in montagna e nel silenzio (dal giorno 9 luglio, sono ad oggi 40 giorni) finendo e portando a termine gli ultimi giorni che il Buon Dio mi ha concesso in questa travagliata vita terrena”.

Quell’espressione, ‘ultimi giorni’, suggerisce la rotta di un cambiamento esistenziale, di un prima e di un dopo. Prima c’era una vita anche da ‘personaggio pubblico’ che, si impegnava in iniziative di digiuno e di protesta contro l’indifferenza, nel mondo. Dopo ci sarà un uomo che si ricongiungerà alla sua vocazione, probabilmente originaria, di eremitaggio, di preghiera e di contemplazione. Un uomo che va sul monte e conduce la sua battaglia spirituale, attutendo gli sforzi di un corpo che ha pure bisogno di un po’ di riposo.

Ma ‘gli ultimi giorni’ hanno pure una valenza che vorrebbe essere profetica, nel sentimento che una simile parola evoca e nella riflessione che stimola in tutti, comunque la pensino. Viviamo un tempo che ha mostrato, in una forma inderogabile, la fragilità della nostra condizione. Ecco perché, secondo il missionario laico, è opportuna una riflessione globale che lui più volte ha cercato. Ultimo non è soltanto un orizzonte temporale, perché la suggestione che offre riguarda il significato ultimo di ogni percorso. La domanda (con risposta) che Biagio propone.

Chi gli è accanto racconta di un Biagio Conte molto sofferente nell’anima per l’egoismo che annota. Non ce l’ha con qualcuno in particolare. E non ce l’ha nemmeno con Palermo, con la sua città, che lo vide partire e tornare per fondare la Missione: lui, il ragazzo della buona borghesia che cercava i poveri, nella notte, con la sua Cinquecento rossa.

Ma l’indifferenza di Palermo sembra un dato di fatto ormai acquisito, perfino nella mancanza di reazioni, di discussione su una vicenda così importante. Gli ‘ultimi giorni’ che stiamo vivendo rendono il riflesso di uno spaccato desolante, in cui la difficoltà delle cose diventa l’alibi per la durezza delle persone. Biagio Conte che si ritira in montagna traccia, a prescindere dalla qualità definitiva o transitoria di una simile decisione, una nuova prospettiva. Palermo se ne accorgerà?


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