Miceli, gli stati generali e la riserva: cosa succede a sinistra

Miceli, gli stati generali e la riserva: cosa succede a sinistra

Gli ultimi incontri prima del sì. E poi...
PALERMO 2022
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Franco Miceli dovrebbe sciogliere la sua riserva a breve. Forse domani, quando sarebbe previsto un incontro a tre con Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte: i leader dello zoccolo duro che lo sosterrà nella candidatura a sindaco a Palermo, per il centrosinistra. Subito dopo partirà la macchina della campagna elettorale che già comincia a prendere forma. Un’idea sarebbe quella di lanciare ‘Gli stati generali di Palermo’, chiamando a raccolta professionalità e intelligenze. Ovviamente si tratta di un canovaccio da definire nella prassi, è ancora presto.

Si avvicina una svolta che viene data per imminente, domani, al massimo dopodomani, nonostante qualche scricchiolio delle ultime ore. Non frenate, non giravolte, non retromarce, ma segnali di malumore che non riguardano, per la verità, Miceli e che chiamano in causa, semmai, la tenuta di una coalizione. Molto si gioca nel rapporto con l’Orlandismo, sulla discontinuità e sul concreto perimetro politico che sarà di contorno all’operazione ‘civica’ che il centrosinistra, non senza qualche imbarazzo, si prepara a lanciare con il presidente dell’Ordine nazionale degli architetti.

Ed è proprio sulla natura di una esperienza che stanno sorgendo le più acute divisioni. Come abbiamo scritto, l’idea del Pd è questa: ‘Il modello napoletano, al secolo modello Manfredi: candidatura civica sostenuta da uno schieramento ampio che va dalla sinistra radicale a pezzi di mondo moderato’. Fino a che punto? Suggestioni che non vanno a genio a tutti, specialmente dalle parti di Giusto Catania, assessore alla Mobilità e custode di una ortodossia legata alla ‘visione’.

Non è un caso che la sua ‘Sinistra Civica Ecologista stia inondando la rete di note ‘chiarificatrici’. Ecco l’ultimo post di Catania su Facebook: “La candidatura di Franco Miceli è una garanzia per costruire un progetto credibile per Palermo. Adesso, dopo le decisioni del Pd e del M5S, confidiamo nel fatto che Miceli sciolga positivamente la riserva. Quella che si è costituita è una coalizione vincente, in grado di governare con coerenza la città. Questa coalizione non ha bisogno di essere snaturata da alleanze innaturali e proposte contraddittorie che rischiano di impantanare l’azione di governo. Non possono convivere nello stesso spazio politico chi è per la conversione ecologica con chi vuole gli inceneritori; chi ha lavorato per un piano di riequilibrio con chi ha scommesso sul dissesto finanziario; chi vuole rendere efficienti i servizi pubblici con chi ha scelto la privatizzazione. Basta temporeggiare con alchimie politiciste, è tempo di cominciare la campagna elettorale”.


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