PALERMO – Cinque anni di carcere per induzione indebita a dare o promettere utilità. Il Tribunale di Palermo ha condannato Leonardo Busalacchi, impiegato civile dell’ufficio Direzione marittima della Capitaneria di porto di Palermo, in pensione.
Il suo nome faceva parte di una maxi inchiesta: in cambio di soldi sarebbero stati pilotati gli esami di abilitazione professionale per lavorare sulle navi.
l blitz scattò nel 2017. La Procura di Palermo, i finanzieri del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria e la capitaneria di Porto di Palermo ritennero di avere scoperto un giro di tangenti e favori. Pagando fino a mille euro i candidati avrebbero avuto la certezza di superare le prove indette dalla direzione marittima per ottenere l’abilitazione necessaria per lavorare sui mercantili e a bordo della navi da crociera.
Altri imputati sono stati condannati in abbreviato. Busalacchi, che aveva scelto il rito ordinario, è stato giudicato dal Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia. L’accusa era rappresentata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal pubblico ministero Chiara Capoluongo.