Palermo, due fratelli e un destino comune: diventare assassini

Palermo, due fratelli e un destino comune: diventare assassini

Uno ha ucciso un capomafia, l'altro un boss emergente
MORTE E MISTERI
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PALERMO – Due fratelli, un unico destino. Diventare assassini. Salvatore Fernandez qualche giorno fa si è presentato in caserma dai carabinieri, confessando di avere ucciso Giuseppe incontrera, nuovo boss di Porta Nuova.

Gli ha sparato tre colpi di pistola calibro 22. Era braccato. Lo avevano già individuato e ha capito di non avere altra scelta. Il movente è ancora tutto da chiarire. Ci sono tanti misteri, anche se forse si tratta di un balordo che per motivi personali ha freddato un nome nuovo nel panorama mafioso.

A proposito di misteri ce n’è uno, di portata superiore, che coinvolge il fratello di Salvatore Fernandez, Fabio. Quest’ultimo qualche anno fa confessò di avere assassinato Giuseppe Calascibetta. Era il 2011 quando l’allora capo mandamento di Santa Maria di Gesù veniva crivellato di colpi in via Belmonte Chiavelli.

Fernandez riferì che il commando era composto da quattro persone. Solo lui è stato condannato. Per gli altri tre indagati non sono stati trovati riscontri necessari. Il racconto di Fernandez era ricco di dettagli. “Appena lo abbiamo raggiunto dice sparaci in testa, sparaci in testa”, fu una macabra esecuzione.

Aggiunse che insieme ai suoi complici era giunto il momento di intervenire perché se non avessero ucciso Calascibetta sarebbe stato il boss ad ammazzare uno di loro per una vicenda di soldi e traffici di eroina.

Fernandez, pur non sapendo ancora il nome della vittima, prese l’iniziativa. Organizzarono l’agguato. Erano in quattro – raccontò Fernandez – ma fu l’unico ad essere condannato.


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