Palermo, la rete di contatti di Sciacchitano e "la famiglia Cuffaro"

La rete di contatti di Sciacchitano, spunta “la famiglia Cuffaro”

L'attività di lobbying del commercialista. Silvio Cuffaro: "Mai parlato di gare"

PALERMO – “La grande polivalenza delle prestazioni professionali che il gruppo di Sciacchitano sarebbe stato in grado di offrire ai propri clienti”. Così scrivono i pubblici ministeri nell’atto di accusa sul presunto giro di corruzione nelle gare della sanità pubblica.

Alcune imprese non avevano intenzione di perdere i benefici ottenuti e spazzati via dall’inchiesta “Sorella sanità” che aveva coinvolto, fra gli altri, Fabio Damiani, ex responsabile della Centrale unica di committenza per gli appalti della Regione siciliana .

La Polygon aveva rilevato la Tecnologie sanitarie (una delle imprese coinvolte nella precedente inchiesta). Dopo l’esclusione per le questioni giudiziarie fu avanzata la proposta di pagare una transazione per superare l’ostacolo ed evitare che venisse bandita una nuova gara.

Sciacchitano e il referente della famiglia Cuffaro

Ed è qui che sarebbe entrato in gioco Sciacchitano che avrebbe attivato la sua rete di conoscenze per trovare referenti all’interno dell’assessorato regionale all’Economia. La figura con cui discutere sarebbe stata individuata in Silvio Cuffaro, fratello di Totò, direttore generale del dipartimento Finanze dell’assessorato. L’obiettivo sarebbe stato di sbloccare l’iter della transazione. “Silvio ancora non c’è qua, sto aspettando in assessorato”, diceva Sciacchitano che si era messo in contatto con Silvio Cuffaro attraverso l’autista del fratello Totò, Vito Raso.

Siamo nel 2022. Era in corso una trattativa con Giovanni Di Leo, direttore della Cuc, per la possibile transazione della controversia. I finanzieri ritengono che Sciacchitano fece avere la proposta di transazione a Silvio Cuffaro in modo che la facesse avere a Di Leo. Quest’ultimo sosteneva l‘assoluta necessità che tutto passasse da un parere dell’avvocatura dello Stato.

Sciacchitano riteneva di avere raggiunto un’intesa “con un alto grado di credibilità”. Fu intercettato mentre discuteva con Giovanni Cino, anche lui indagato, per quantificare l’importo che avrebbero dovuto chiedere alla Polygon per il loro interessamento nel seguire l’iter burocratico: 200.000 euro a testa. Al contempo concordavano sul fatto che bisognava riconoscere qualcosa alla “famiglia Cuffaro”. Ci sarebbe stato un tentativo di avere un contatto anche con Totò Cuffaro.

Sono rimaste parole perché nel 2023 la Polygon è stata acquisita da un fondo internazionale. Con il passaggio societario – annotano gli investigatori – si è verificato “il naufragare delle strategie intessute” dal gruppo di Sciacchitano. I nuovi vertici dell’impresa hanno deciso di rescindere il contratto di consulenza che Cino aveva con l’azienda e hanno subordinato l’accordo alla chiusura delle pendenze giudiziaria di Tecnologie sanitarie (l’amministratore era Francesco Zanzi, uno dei coinvolti nel processo nato dall’inchiesta “Sorella Sanità”).

La vicenda, dunque, si è conclusa senza alcuno sbocco commerciale. È rimasto agli atti l’interessamento di Sciacchitano. Regolare o no? Secondo la Procura di Palermo, non rientrerebbe nei canoni di una regolare attività di lobbying.

Cosa dice Silvio Cuffaro

“Conosco Sciacchitano da anni e non aveva certo bisogno di Vito Raso per contattarmi – spiega Silvio Cuffaro -. Ho incontrato casualmente Sciacchitano alcune volte seduto in un bar dove io andavo a prendere il caffè essendo vicino all’ufficio dove lavoro, in via Notarbarolo. Mai mi ha parlato di problematiche o questioni relative ai suoi interessi personali o di pratiche che stava seguendo. Mi chiedo cosa c’entri la Cuc con la transazione di cui si parla. Se esiste un motivo ostativo che porta all’esclusione da una gara se ne deve discutere altrove – spiega -, la Cuc può solo prendere atto di una transazione”.

“In vita mia – conclude Cuffaro – ho parlato solo due volte con Di Leo per chiedere informazioni sulla gara per la riscossione dei Tributi che interessava tutti i Comuni della Sicilia. Volevo conoscere i tempi della gara unica nell’eventualità di procedere per il Comune Raffadali di cui sono sindaco”.


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