L'infermiera e il segno della croce prima dei finti vaccini Covid- Live Sicilia

Palermo: l’infermiera e il segno della croce prima dei finti vaccini

Possibili rischi sanitari. Sequestrati i green pass

PALERMO – Quarantasette finte vaccinazione anti Covid in soli due giorni, 11 e 18 dicembre 2021. Sono preoccupanti i numeri dell’inchiesta che ha portato al secondo ordine di arresto per l’infermiera Giorgia Camarda, impiegata all’ospedale Civico e in servizio all’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo.

“Motivi ideologici”

Un servizio ben retribuito concretizzatosi, secondo l’accusa, nel disperdere la dose dei vaccini che avrebbe dovuto iniettare. Sarebbe stata mossa da motivi ideologici. Così emergerebbe da alcune intercettazioni. Capitava pure che Camarda facesse fare il segno della croce a chi stava per vaccinarsi o pregasse prima delle finte inoculazioni.

Attori inconsapevoli’ della messinscena sono stati anziani e minorenni, i quali hanno creduto che andando via dalla Fiera godessero della protezione contro il Coronavirus.

Telecamere e testimoni

La conferma sarebbe arrivata dalle immagini delle telecamere piazzate dalla Digos che hanno immortalato Camarda mentre spinge lo stantuffo della siringa per scaricare la dose su una garza. Poi è arrivato il racconto di alcuni cittadini finiti sotto inchiesta. Convocati dai pubblici ministeri si sono presentati con il test degli anticorpi per dimostrare di avere fatto il vaccino.

Nel loro caso la vaccinazione fasulla sarebbe avvenuta alla seconda dose. Ecco spiegato il numero alto di anticorpi. Che senso avrebbe avuto farsi iniettare un vaccino sulla cui capacità di proteggere dal virus credevano fermamente e poi prestarsi al gioco della simulazione in occasione del richiamo?

Il giudice per le indagini preliminari Donata Di Sarno, su richiesta del procuratore aggiunto Sergio Demonitis e del sostituto Felice De Benedittis, ha disposto anche il sequestro della documentazione che riguarda le 47 vaccinazioni. Dai dati caricati sul portale ai green pass.

Rischio sanitario

C’è il pericolo di “protrarre e aggravare le conseguenze del reato”. Persone non coperte dalla vaccinazione in possesso di un green pass non valido continuano ad andare in giro e a svolgere attività. In questa maniera potrebbe aumentare il “rischio di diffusione della pandemia con effetti devastanti sulla salute pubblica, con particolare riguardo a soggetti fragili o immunodepressi”.

Perché Camarda avrebbe simulato la vaccinazione finendo sotto inchiesta per falso e peculato (il vaccino è un bene dello Stato di cui disponeva in quanto incaricata di pubblico servizio)? Non c’è traccia, come sarebbe avvenuto nel caso della collega Anna Maria Lo Brano, di un compenso in denaro pagato da chi non voleva sottoporsi alla vaccinazione per paura ma aveva necessità di avere il green pass.

Allora perché lo ha fatto? Movente ideologico, dicono gli investigatori.

Il commento del questore Laricchia

“L’inchiesta condotta dalla Digos prosegue e nel suo sviluppo svela scenari sempre più inquietanti. Dalla frode per aggirare le disposizioni di legge e non vaccinarsi utilizzando l’avidità di denaro di chi si è messo a disposizione organizzando un business, siamo adesso giunti anche a chi per ideologia si è sostituita alla volontà degli utenti sostituendosi al giudizio individuale, agendo contro la loro volontà. Una scelta che avrebbe potuto rischiare di provocare danni irreversibili sulla salute a persone ignare”. Lo dice il questore di Palermo Leopoldo Laricchia sull’inchiesta che ha portato agli arresti un’infermiera che non vaccinava gli utenti perché no Vax.


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