Palermo, la Cisl si organizza nei territori, un delegato a distretto - Live Sicilia

Palermo, la Cisl si organizza nei territori, un delegato a distretto

La Piana: "Riforma organizzativa per rispondere meglio alle esigenze di cittadini£
SINDACATO
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Parte anche in provincia di Palermo, la nuova riorganizzazione territoriale della Cisl Palermo Trapani che valorizza il territorio, la presenza e il dialogo della Cisl con le realtà locali.  Sono state infatti definite al termine della riunione operativa del tavolo tematico “Territorio 2.0”, alla presenza della segreteria,  delle federazioni e dei servizi della Cisl Palermo Trapani,  le nomine dei responsabili zonali del palermitano.

“Abbiamo deciso – afferma il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana –  di avviare una stagione di riforma organizzativa per rispondere meglio alle esigenze di cittadini, cittadine ma anche pensionati e pensionate. Un ruolo fondamentale lo avranno le federazioni ma anche i servizi, gli enti e le associazioni della Cisl.  Insomma un grande lavoro di squadra all’insegna di una sinergia rinnovata e che ha portato l’organizzazione nel corso del 2022 a superare i 98 mila iscritti”.

 Nel dettaglio la Zona Cisl Cefalù 33  è affidata a Gandolfo Madonia; la Zona Cisl Carini 34 a Francalisa Giambona; la Zona Cisl Petralia Sottana 35 a Mario Lombardo; la Zona Cisl Misilmeri 36 a Antonio Rocco; la Zona Cisl Termini Imerese 37 ad Antonino Cirivello; la Zona Cisl Lercara Friddi 38 a Franco Saglimbeni; la Zona Cisl Bagheria 39  a Michelangelo Bartolone;  la Zona Cisl Corleone 40 a Vincenzo Di Carlo; la Zona Cisl Partinico 41 a Roberto La Bua.

“Abbiamo voluto rendere la nostra organizzazione territoriale compatibile con la composizione dei distretti socio-sanitari~ – spiega La Piana – creando le nostre zone in corrispondenza dei comuni capofila degli stessi distretti. Una modifica nata perché abbiamo avuto modo di constatare, nel tempo, quanto sia importante esserci nel momento in cui si prospetta l’utilizzo delle risorse in quanto attraverso l’azione delle nostre sedi comunali siamo nella condizione di intercettare i bisogni e strutturare scale di priorità”.

“Dalle azioni messe in campo dai distretti, passano le decisioni che riguardano le politiche sociali e assistenziali come quelle relative al tema della non autosufficienza, dell’assistenza domiciliare, e tante altre che sono cruciali per la qualità della vita delle persone ma anche come strumento di aiuto per le famiglie”.


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