Palermo, imbarazzante testimonianza del nipote del boss ucciso

Palermo, l’imbarazzante testimonianza del nipote del boss assassinato

Il delitto di Giuseppe Di Giacomo a Porta Nuova

PALERMO – “Non sono io che parlo. Ah sono io? Allora non ricordo di avere detto queste cose”. Imbarazzo in aula. Non sarà né il primo, né l’ultimo passaggio che fa calare il silenzio davanti alla Corte di assise di Palermo.

Il processo è quello per l’omicidio di Giuseppe Di Giacomo, boss di Porta Nuova. Unico imputato è Onofrio Lipari.

La Procura cita come testimone Salvatore Tramuto, figlio della sorella della vittima, dunque nipote. Il pubblico ministero ha davanti le trascrizioni delle intercettazioni di Tramuto che parlava del delitto con i parenti liberi e con quelli detenuti durante i colloqui in carcere.

“U picciriddu dice che era uno con uno scooter grosso”, aveva detto riferendosi a Daniele Di Giacomo, figlio della vittima e presente il giorno dell’agguato. “Non l’ho mai saputo. Lo escludo. Non so nulla, non ne ho mai parlato con Daniele”, spiega il testimone.

“È caduto nell’albero dove c’è la cabina”, diceva ancora all’ergastolano Giovanni Di Giacomo, riferendosi al punto in cui il killer colpì a morte lo zio del testimone. “Non mi ricordo. Mai parlato dell’omicidio in carcere”, aggiunge ora.

Sempre durante il colloquio diceva “è venuto quello” e gonfiava le guance. Un chiaro riferimento, secondo i pm, a Tommaso Lo Presti, soprannominato il pacchione per il quale i pm non sono riusciti a trovare che sia stato, come ipotizzano, il mandante del delitto.

“Tommaso Lo Presti? Non lo conosco. Mai sentito nominare”, risponde al pm. Che lo incalza: “Manco sui giornali?”, “No”.

Dopo sfilza di non ricordo sui commenti del passato relativi alla dinamica dell’agguato ecco il passaggio più imbarazzante. Nelle intercettazioni faceva riferimento al fidanzamento fra il figlio del boss ucciso, che ha testimoniato in aula, e la nipote dell’imputato, Onofrio Lipari.

“Lo ha detto lei a Giovanni Di Giacomo in carcere? “Io non l’ho detto. Non sono io che parlo. Ah sono io? Allora non ricordo”.


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