Palermo, lite fra ragazze e tentato omicidio: assolto e scarcerato - Live Sicilia

Palermo, lite fra ragazze e tentato omicidio: assolto e scarcerato

Condannato un solo imputato, reo confesso
LA SENTENZA D'APPELLO
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PALERMO – Si sentono urla di esultanza al primo piano del Palazzo di giustizia di Palermo. La Corte di Appello presieduta da Antonio Napoli ha assolto Calogero Grispo che in primo grado era stato condannato a otto anni e 4 mesi per duplice tentato omicidio. Ridotta da 9 a 7 anni la pena inflitta a Vincenzo Carlo Daricca, reo confesso. La notte del 10 ottobre 2021 i fratelli Roberto e Emanuel Bozzo, di 23 e 21 anni scamparono all’agguato a colpi di pistola avvenuto in Corso Umberto I, nei pressi di un distributore di carburanti.

Secondo la ricostruzione dell’accusa, il tentato omicidio sarebbe avvenuto in seguito ad una lite tra ragazze nella piazza di Terrasini. Daricca, 19 anni, dopo aver ferito i fratelli si sarebbe sbarazzato dell’arma gettandola lungo la Statale 113. Poi si era rifugiato in un’abitazione dello Zen, ma alla fine decise di costituirsi. La sparatoria era stata ripresa dalle telecamere della stazione Q8. Una delle vittime riconobbe Daricca in una foto mostratagli dai carabinieri. Dalle immagini si vedeva Daricca scendere dalla sua Fiat 600 dal lato passeggero. Al volante c’era qualcun altro che gli investigatori identificarono in Grispo, 22 anni, sulla base di alcuni messaggi telefonici in cui si faceva riferimento a “Lillo”.

“Volevo solo spaventarli. Mi dispiace. Non volevo ucciderli. Uno dei due fratelli ha dato un pugno alla mia fidanzata”, disse Daricca che non ha svelato il nome del complice che guidava la macchina. Gli avvocati Raffaele Bonsignore e Calogero Vella hanno minato la ricostruzione dell’accusa. Non sarebbero state eseguite le indagini necessarie per dimostrare la colpevolezza dell’imputato al di là di ogni ragionevole dubbio. Al contrario, ad esempio, l’analisi dei tabulati telefonici posizionava Grispo lontano dal luogo dove avvenne il tentato omicidio. Da qui l’assoluzione e l’esultanza dei parenti dell’imputato che sarà subito scarcerato.


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