Palermo, mafia: blitz a Porta Nuova, 16 arresti e 29 indagati

Mafia, droga e scommesse. Blitz a Porta Nuova, 16 arresti e 29 indagati

VIDEO. Nuovo capitolo dell'inchiesta "Grande inverno"

PALERMO – I carabinieri del Comando provinciale di Palermo completano il lavoro che lo scorso febbraio portò al blitz dei 181. All’elenco degli arrestati si aggiungono 16 persone, per altre 13 scatta l’obbligo di dimora e di presentazione in caserma.

Il nuovo capitolo dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia riguarda il mandamento di Porta Nuova, che ingloba la parte centrale della città di Palermo, compresi i mercati Ballarò, Capo e Vucciria.

Degli indagati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari, 13 sono già detenuti per altra causa.

I reati contestati

Le accuse contestate a vari titolo sono associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, estorsione, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di armi, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose.

La posizione dei 29 indagati è stata stralciata dal blitz dello scorso febbraio denominato “Grande inverno”. Emerge una Cosa Nostra legata alle regole dei “padri fondatori”, ai suoi antichi riti e al tradizionale repertorio criminale fatto di estorsioni, traffico di droga e scommesse clandestine online, ma anche capace di ricorrere ai moderni mezzi di comunicazione per cercare di sfuggire alla pressione investigativa.

Mafia “violenta e viva”

“Un’associazione coesa, violenta e vitale, che può contare su un’allarmante disponibilità di armi, strenuamente rispettosa del modello organizzativo e delle regole storiche – si legge in una nota dei carabinieri ben ancorata al proprio territorio sul quale esercita un costante controllo, incidendo significativamente sul tessuto economico attraverso le tradizionali attività illecite – quali l’imposizione della protezione mafiosa agli operatori economici e la gestione delle più remunerative piazze di spaccio – ma che trae i propri ingenti guadagni dal traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e droghe sintetiche, nonché dal gioco clandestino online”.

I clan della città hanno ormai un peso maggiore rispetto a quelli della provincia. La stagione dei corleonesi non esiste più da tempo.

La mafia gestisce direttamente le piazze di spaccio o impone una tassa ai pusher nel caso in cui deleghi il lavoro sporco. In ogni caso i boss controllano i canali di approvvigionamento. Nel frattempo impongono i “pannelli di gioco” per le scommesse. Chi sbaglia viene punito con brutali pestaggi.

Nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Palermo ha chiuso la prima tranche dell’inchiesta con 104 indagati, ora il nuovo capitolo con una nuova misura cautelare.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI