Palermo, mafia e pistole al pub: discesa agli inferi della città

Palermo, mafia e pistole al pub: discesa agli inferi della città

Venti di guerra. E c'è chi fa la fila per chiedere favori ai boss

PALERMO – Una sera d’estate due persone si presentarono, pistole in pugno, in un pub a Ballarò. Seduti ai tavolini c’erano Francesco e Sebastiano D’Ambrogio.

Sono i fratelli di Alessandro, ex reggente del mandamento di Porta Nuova. Un capo ben voluto, autorevole e capace di mediare, ma oggi detenuto.

Pistole al pub: onore e rispetto mafioso

Una scazzottata fra due giovani degenerò e assunse connotati drammatici. In ballo c’erano l’onore e il rispetto mafioso. Si è rischiato di piangere un altro morto pochi giorni l’omicidio di Emanuele Burgio, freddato a colpi di pistola la sera 31 maggio 2021, alla Vucciria.

Due uomini arrivarono armati. Cercavano il padre del ragazzo coinvolto nella rissa. Indossavano il casco, avevano il volto travisato da maschere chirurgiche.

I fratelli del boss detenuto

Non avevano fatto i conti con i D’Ambrogio che rivendicarono il loro peso mafioso. Erano inferociti, e pretendevano un’immediata e forte ritorsione contro chi gli aveva mancato di rispetto. Furono allertati Francesco Mulè e il figlio Massimo.

“Falli stare a Carini… non devono venire e gli è finita bene che non li ho beccati perché li dovevo buttare dentro il secchio della spazzatura… mi vengono a sparare nella m… tutti e due”, tuonavano i D’Ambrogio.

Giuseppe Mangiaracina, altro arrestato nel recente blitz a Porta Nuova, era rabbioso: “… vengono qua si mettono qua davanti col casco, la mascherina, ma chi erano chi erano scarpuzzied… ma neanche killer… io ridevo dai nervi, ma se lo becco gli levo la testa”.

I colpi inferti alla mafia sono costanti, boss e gregari finiscono in carcere, ma per certe fasce della popolazione è come se nulla fosse cambiato. I boss, nuovi e vecchie conoscenze scarcerate, decidono chi può aprire una nuova attività. C’è la fila per chiedere piccoli e grandi favori. La mafia resta forte quando si scende negli inferi di una città malata.

E poi dall’ombra spuntano uomini d’onore riservati e finora sfuggiti alle cronache come accade nel mandamento di Pagliarelli. Cosa Nostra, azzoppata e fiaccata, resiste. Tutti i retroscena e le identità dei protagonisti della mafia di oggi nel nuovo numero di S in edicola dal 25 febbraio e in versione digitale disponibile qui.


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