Palermo, spaccaossa e finti incidenti: il racconto choc - Live Sicilia

Mamma, sola e malata di cancro: ‘Così mi hanno spezzato il braccio’

L'inchiesta sui finti incidenti. Il racconto choc di una donna

PALERMO – “Quella mattina io e omissis siamo andate con l’autobus all’Acquasanta dove c’erano ad attenderci due uomini di circa 45-50 anni”, inizia così il racconto dell’orrore di una donna. Si è fatta spezzare un braccio, l’amica una gamba.

Il commissariato Brancaccio

Sono le protagoniste di un falso incidente organizzato a Palermo e scoperto dalla Procura di Palermo e dai poliziotti del commissariato Brancaccio. Tre persone sono state arrestate, ma gli indagati sono trentuno. Anche la donna, attrice di una terribile e dolorosa messinscena, è finita sotto inchiesta perché ha partecipato alla frode ai danni della compagnia di assicurazione.L’indennizzo per l’incidente superò i 40 mila euro, ma alla donna, come avveniva sempre, sono toccate poche centinaia di euro.

Il suo racconto si fa drammatico. Pronuncia parole già registrate in precedenti inchieste, che però lasciano sempre sgomenti. Giunte “dentro un appartamento due uomini ci hanno messo del ghiaccio per anestetizzare a me il braccio e a omissis la gamba destra. Dopo circa un’ora ci hanno fatto distendere a terra, mentre uno di questi è uscito l’altro rimasto mi ha colpito al braccio con dei blocchetti di cemento di colore rosso”.

Quanta violenza: “Io avevo il braccio appoggiato tra due sostegni e mi hanno fatto mettere a pancia sotto, ultimato con omissis ci hanno messo in auto e ci hanno portato sul luogo del finto incidente dove abbiamo trovato un uomo che non saprei descrivere”.

Fecero finta che le due donne fossero state travolte da una macchina mentre erano in sella ad uno scooter. Perché si diventa vittime e complici di un gioco sporco? Perché si accetta di sopportare un dolore lancinante?

“Mi sono prestata a questo… costretta dalla necessità di fare fronte a un momento di difficoltà economiche estreme dovuto al fatto che mi sono trovata sola, separata, a mantenere il mio bambino senza potere pagare l’affitto e la casa e senza potere pagare le cure costose legate alla mia malattia oncologica per la quale sono stata operata”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI