Palermo, meno crimini rispetto a Milano ma è boom di furti d’auto

Palermo, meno crimini rispetto a Milano ma è boom di furti d’auto

Commenti

    Nella statistica avete considerato che Palermo e’ un quinto di Milano?

    Le statistiche sulla sicurezza fatte dal Comune fanno tenerezza e sembrano voler rassicurare. I dati fanno riferimento al numero di denunce e non al numero di reati effettivi, a milano si fanno più denunce perchè il milanese crede nella risposta delle forze dell’ordine, a Palermo si fanno denunce solo quando si è obbligati dalle assicurazioni o ai pronto soccorso. Se subisco un reato, es furto della bici, non denuncio perchè non ho l’obbligo e perchè da palermitano credo sia inutile

    Attenzione alle statistiche farlocche, il numero degli agenti previsti in ogni città è verosimilmente legato a queste statistiche che ovviamente non tengono conte di caratteristiche culturali o antropologiche legate alla mancata propensione alla denuncia

    Le classifiche non hanno senso. Poi in senso negativo sono distruttive. Basta guardare la realtà. Non c’è presenza dello Stato. Siamo arrivati al punto di giustificare chi si fa giustizia da se. L’immigrazione clandestina è un fenomeno devastante, sia sociale e sia economico. Non bisogna fare entrare nessuno. Non è accoglienza. Siamo diventati ostaggio. Non possiamo girare in tranquillità. Si deve mettere un freno. A noi basta la criminalità nostra. Pagheremo questo modo di accoglienza. Non esiste l’integrazione. Non siamo nemmeno noi integrati nel tessuto sociale. Sarà l’islam a distruggerci e a distruggere la civiltà occidentale con l’aiuto della Russia e della Cina insieme ai Paesi Arabi. Fare classifiche non diminuisce la criminalità.

    Faccio notare all’utente “SALVO” che Palermo non è “un quinto di Milano” né quanto a popolazione (circa le metà), né quanto ad estensione territoriale (i due Comuni hanno una estensione quasi identica). A meno che il paragone non lo si faccia avendo a riferimento gli agglomerati urbani dei due Comuni, nel qual caso, peraltro, l’area palermitana non sarebbe ugualmente “un quinto” di quella milanese. Se si vogliono contestare presunte imprecisioni giornalistiche, sarebbe opportuno preoccuparsi innanzitutto della propria precisione.

    Invece, con spirito quasi fraterno, inviterei l’utente ANGELO, che si perde in confusissime e pretenziose riflessioni su islam e robe simili, ad essere più pragmatico. Lasciamo stare le riflessioni sui massimi sistemi. Gli alti tassi di criminalità palermitani sono perlopiù imputabili ad autoctoni: palermitani doc, figli del degrado umano, sociale e culturale che attanaglia certe aree di Palermo.

    Altro che Islam, Cina e Putin

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Il problema di sempre sia per la Regione e sia per lo Stato che i soldi stanziati alla destinazione per burocrazia e incapacità non arriveranno mai nei tempi giusti e poi saranno previsti adempimenti assurdi e di difficile attuazione. Qui i soldi occorre darli domani e subito altrimenti non serviranno a nulla. Gli invasi già da tempo dovevano essere finanziati. Poi in Sicilia rientrano in una necessità prioritaria. Se ci sono i soldi e non si fa niente è da masochisti. Bisogna velocizzare la procedura di spesa evitando decreti su decreti, disposizioni su disposizioni e mantenendo i controlli sull'attuazione dei laghetti ed altro. I consorzi di bonifica sono stati da sempre strutture fatiscenti e con spreco di denaro continuo senza nessuna utilità ma distribuzione di poltrone. Pessimo sistema Italiano. Dovunque si rivolga lo sguardo si constata corruzione e incompetenza.

Ma se la politica la smettesse di lottizzare ogni cosa sarebbe meglio. Qui si usa lottizzare tutto persino chi è destinato a fare il commesso, tra l'altro litigando tra istituzioni con atteggiamenti di prevaricazione contro loro stessi. Pessimo spettacolo. Occorre cambiare tutto e attuando ogni nomina con la politica lontana da ogni decisione. Trovare un sistema basato sulla competenza e meritocrazia. Una graduatoria di merito visto che il centro destra si è battuto tanto a parole per attuare la meritocrazia. Destra o sinistra lo spettacolo non è cambiato. La lottizzazione è rovinosa per la funzione delle istituzioni. Appare in evidenza che la politica sia semplicemente una spartizione di poltrone del resto già visto con le nomine sulla sanità. Sembra una corsa tra di loro partiti e istituzioni ponendo veti trasversali. Non ha senso eleggere e pagarli per fare quello che fanno. O si cambia o si muore e si deve cambiare tutto. La politica non può interferire sulle nomine ne deve restare fuori. Ma sappiamo bene che non si tratti di politica ma di beghe e di corsa agli ostacoli fino al traguardo sgambettando la stessa meritocrazia. Le scelte devono essere attuate in modo diverso se vogliono essere credibili secondo capacità e competenza.

Mi auguro che questa esperienza serva a riflettere sullo sport e sul senso civico che sono assolutamente interdipendenti. Usare un linguaggio più consono allo spirito dello sport serve anche ad educare la gente in un sistema più complesso volto al vivere in armonia e in civiltà e allora, forse allora sarà giustificato sognare una squadra che rappresenti la Città in tutte le sue articolazioni.

Vincenzo prestianni anche io da tifosissimo palermitano da una vita ammetto che il 5 a zero (che hai indovinato) è stata la meritata punizione per il fatto che certi tifosi palermitani hanno per settimane provocato sui social i napoletani per fare rompere l'amicizia.

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