Palermo, i pugni alla Vucciria e poi la spedizione punitiva - Live Sicilia

La notte violenta di Palermo, chi sono gli arrestati per il pestaggio

Prima i pugni alla Vucciria, poi la spedizione punitiva
LA RICOSTRUZIONE
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2 min di lettura

PALERMO – Una vendetta, un pestaggio “violento e bestiale” nel cuore della notte. La violenza esplode alle 3:45 dello scorso 3 febbraio. I carabinieri in servizio notturno vedono tre uomini picchiare un giovane. Infieriscono su quest’ultimo con calci e pugni mentre si trova a terra, all’incrocio fra via Roma e corso Vittorio Emanuele. Per colpirlo usano anche una bottiglia di vetro. La vittima sanguina dalla testa.

I militari bloccano e arrestano Fabio Mancuso, 20 anni, palermitano ma residente a Castellana Sicula. Adesso si trova ai domiciliari con il braccialetto elettronico. Stesso provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese nei confronti di due amici di Mancuso che in un primo momento erano riusciti a fuggire.

Gli investigatori estraggono le immagini di una telecamera. Si vedono tre uomini seguire la vittima che si trova in compagnia di un conoscente. Dal telefono di Mancuso viene estrapolato un fotogramma delle 23:51, e cioè tre ore prima del pestaggio. C’è una foto che lo ritrae con altri due ragazzi. La vittima li riconosce: sarebbero Marco Lo Bianco e Luixhi Halili, il primo ha 24 anni ed è di Cefalù, il secondo, ventunenne, è nato a Termini Imerese.

I loro volti vengono comparati con quelli delle persone immortalate nelle immagini della telecamera di sicurezza. “Sono tutti perfettamente riconoscibili in volto e hanno indossano gli stessi vestiti”, dicono gli investigatori.

Perché tanta violenza? Sarebbe stata una reazione, una vendetta perché un loro amico, poco prima alla Vucciria, era stato preso a preso a pugni dalla vittima del pestaggio.

Agli indagati viene contestato il reato di lesioni aggravate dai futili motivi e dalla crudeltà. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia Mancuso non avrebbe mostrato pentimento. Al contrario avrebbe rivendicato la necessità dell’aggressione per vendicare l’amico che non solo era stato preso a pugni, ma anche derubato dell’orologio.

Il video è di una ferocia che lascia sgomenti. Sul marciapiede restano un giubbotto e una macchia di sangue.


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