Palermo, l'omicidio di Roberta Siragusa: "Giustizia per mia figlia"

Palermo, l’omicidio di Roberta Siragusa: “Giustizia per mia figlia”

La deposizione della mamma della diciassettenne uccisa a Caccamo

PALERMO – “Vi chiedo giustizia per Roberta”, ha detto la mamma della ragazza uccisa a Caccamo, rivolgendosi alla Corte di assise. Parole con le quali ha chiuso la sua deposizione al processo che vede imputato il fidanzato Pietro Morreale.

Il cadavere di Roberta, 17 anni, fu rinvenuto in un burrone a Caccamo, il 24 gennaio dell’anno scorso. Aveva delle evidenti bruciature nella parte superiore. Morreale le avrebbe dato fuoco. Nel video di una telecamera di sicurezza si vede l’imputato parcheggiare la sua macchina vicino al corpo di Roberta. Poi dopo due minuti Morreale l’avrebbe afferrata per le caviglie e spostata in un terrapieno. Qui avrebbe dato fuoco alla ragazza, abbandonando successivamente il cadavere nel burrone.

Un ufficiale del Ris, testimoniando al processo che si sta svolgendo all’aula bunker dell’Ucciardone, ha ricostruito che il corpo di Roberta fu cosparso di benzina. Poi Morreale con lo stesso combustibile avrebbe creato una scia per innesco le fiamme a distanza.

La madre di Roberta, Iana Brancato, il padre Filippo e il fratello Dario, hanno ricostruito il rapporto conflittuale fra la ragazza e l’imputato. Lui era geloso e violento.

I parenti sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Sergio Burgio, Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo e Simona La Verde.


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