La lunga strada del palasport | Oltre 4 anni alla consegna - Live Sicilia

La lunga strada del palasport | Oltre 4 anni alla consegna

Foto d'archivio

Ultimati i lavori alla copertura finanziati dal Comune, la palla è passata al Coni e alle ditte aggiudicatarie della prima gara

PALERMO – Che fine ha fatto il palasport Fondo Patti? Cominciano ad arrivare risposte a una domanda rimasta attuale per oltre undici anni. L’impianto polivalente del capoluogo non è più in funzione dal 2008, quando una tempesta di vento lo ha scoperchiato; da allora è stato spesso vandalizzato e logorato dal maltempo, in una infinita serie di rimbalzi di responsabilità. Ora tre ditte si sono aggiudicate lo step propedeutico ai lavori, dopo che a fine estate, con una spesa di oltre due milioni di euro, “il Comune ha finanziato la realizzazione della copertura – ricorda l’assessore comunale agli Impianti sportivi, Maria Prestigiacomo –. Tutto il resto della riqualificazione sarà fatto dal Coni”.

La gara per la massiccia revisione progettuale è stata aggiudicata a fine ottobre, come indica il sito di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Le ditte coinvolte sono la palermitana Sering Ingegneria Srl, Linuccia Spada di Cagliari e Intera Srl di Roma. L’importo del lotto, comprensivo di oneri di sicurezza, ammonta a quasi 980 mila euro; la gara riguarda l’affidamento di una lunga serie di attività tra cui rilievi strutturali, indagini strutturali e geognostiche, valutazione della vulnerabilità sismica e aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica.

Poi si entrerà nel vivo di un’altra gara, quella per eseguire i lavori al palazzetto dello sport: avranno un costo di oltre 8 milioni di euro, di cui 5 finanziati Coni e circa 3 di fondi statali. Quanto ai tempi, al momento la ‘bussola’ è il cronoprogramma stilato da Invitalia e trasmesso dal Coni al Comune di Palermo a fine settembre. Tra progettazione, affidamento ed esecuzioni dei lavori, la città dovrà ancora attendere almeno quattro anni prima di tornare a godere della struttura. Lo si legge nel documento alla voce “tempi complessivi per l’esecuzione dell’opera”, che indica un periodo di 1570 giorni.

Il palasport è una struttura polivalente da oltre seimila posti a sedere, concepita per ospitare sia manifestazioni sportive di varie discipline che eventi musicali e teatrali. Dalla dichiarazione di inagibilità, negli ultimi undici anni le esibizioni di grandi artisti come Jovanotti o Francesco De Gregori hanno lasciato il posto a furti di travi, incendi al parquet e altri episodi di sciacallaggio. La pubblica amministrazione ha cercato più volte di spezzare il circolo vizioso di negligenza e abbandono: ad aprile 2016, per esempio, l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti aveva promesso che l’impianto avrebbe riaperto i battenti entro la fine del 2017, a margine di un sopralluogo con il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il presidente del Coni Sicilia Sergio D’Antoni.

La storia recente del cantiere è ricca di stop e imprevisti. Nel febbraio 2017 i lavori furono affidati alla Tecnoart, azienda edile di Santa Flavia. Dopo poco più di un mese e soli 50 mila euro circa di lavori realizzati, però, un’interdittiva antimafia colpì la ditta ausiliaria Eragon Consorzio Stabile Scarl e il contratto venne rescisso. Il rischio di crollo della copertura portò ad affidare subito l’opera alla seconda classificata, l’associazione temporanea di imprese Consorzio Stabile Valori Scarl-Amata srl di Roma: il contratto prevedeva la consegna in un mese, ma, tra varie perizie di variante e lo scioglimento dell’associazione temporanea, il solo Consorzio Stabile Valori Scarl è riuscito a terminare la prima parte sul finire della stagione estiva.


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