Pochi dirigenti e concorsi lumaca| Ed è caos negli uffici comunali - Live Sicilia

Pochi dirigenti e concorsi lumaca| Ed è caos negli uffici comunali

Palazzo delle Aquile

Da due anni Palazzo delle Aquile prova a reclutare nuovi burocrati, ma senza successo.

PALERMO – Un concorso partito due anni fa, ma che non ha ancora portato a niente. Una selezione pubblica che, sulla carta, avrebbe dovuto risolvere le mancanze in pianta organica del Comune della quinta città d’Italia ma che va avanti a rilento, mentre a Palermo gli uffici tecnici finiscono nel caos, senza dirigenti e con pile di atti a prendere polvere sulle scrivanie.

E’ ormai diventato una chimera il concorso a tempo indeterminato per 12 dirigenti tecnici e due dirigenti contabili emanato da Palazzo delle Aquile: un iter avviato nel 2016 e che finora ha prodotto poco e niente. Palermo, infatti, da anni ha un solo dirigente tecnico: il capoarea Nicola Di Bartolomeo. Un solo burocrate che, in teoria, dovrebbe far tutto: dai condoni agli espropri, dal Piano regolatore alle richieste del Suap, dalle concessioni edilizie al centro storico. Una situazione paradossale dovuta non solo ai pensionamenti che si sono susseguiti negli anni, ma anche a una sentenza della giustizia amministrativa che sette anni fa ha retrocesso altrettanti dirigenti a funzionari, puntando il dito contro un concorso degli anni Novanta.

Sta di fatto che la quinta città d’Italia si è ritrovata con un solo dirigente tecnico e quindi nel caos più assoluto. Il Comune è quindi corso ai ripari bandendo un concorso a tempo indeterminato per 12 alti burocrati da scegliere tra architetti e ingegneri e per due dirigenti contabili che dovrebbero occuparsi di controllo dei conti delle partecipate, incarico non da poco di questi tempi. Nelle more, ha anche scelto dei dirigenti a tempo determinato. Peccato che l’anno scorso i burocrati a tempo determinato non siano stati rinnovati, dal momento che in bilancio non erano state previste le somme, e che il concorso a tempo indeterminato per i 14 burocrati vada a passo di lumaca.

L’iter di una selezione pubblica, di per sé già laborioso, a Palermo ha subito però più di un ritardo. Per legge un ente locale che vuole assumere deve prima attuare la così detta mobilità, ossia capire se c’è qualcuno già in servizio anche in altre parti d’Italia che voglia coprire il posto vacante. Fatto questo, si può procedere con l’assunzione di chi non è ancora un dipendente pubblico. A Palermo la mobilità esterna è stata fatta e il risultato è che, su 12 posti tecnici, soltanto uno è stato coperto, con un ingegnere della provincia di Siracusa che però non ha mai preso servizio. Per i due contabili, un solo idoneo individuato lo scorso 24 luglio.

Gli altri 11 posti tecnici e quello contabile dovrebbero essere occupati col concorso, per metà riservato agli interni, anche se i posti potrebbero essere di più. Ma l’anno scorso il Comune ha deciso di modificare i criteri del bando e l’iter è praticamente partito da capo, con la nomina per sorteggio della commissione: gli ammessi per il concorso tecnico sono ben 409 (al netto degli esclusi, tra cui qualche nome eccellente che ha dimenticato gli allegati) e per il ramo contabile un centinaio. Insomma, dopo due anni e un iter ricominciato da zero siamo appena alla verifica ella documentazione. E dire che assumere non è poi così impossibile. L’Università di Palermo, per esempio, a giugno del 2017 ha messo a bando un posto da dirigente tecnico, entro agosto sono arrivate le domande e il 15 gennaio del 2018 ha decretato il vincitore.

“Due anni sono sicuramente troppi e il danno per l’amministrazione comunale è evidente, faremo il possibile per accelerare le procedure – assicura il sindaco Leoluca Orlando – anche perché bbiamo bisogno di queste figure, specialmente di quelle tecniche. In questi giorni le commissioni stanno completando l’esame dei titoli e quindi fra settembre e ottobre si procederà all’avvio della fase degli esami e delle prove”. E nel frattempo? Tutto rimane fermo. Sui dirigenti a tempo determinato la giunta ha approvato i criteri per la nomina, ma non c’è traccia dell’avviso. Cinque idonei al concorso per dirigente tecnico del comune di Trapani hanno addirittura scritto a Palazzo delle Aquile, proponendosi per colmare i vuoti, ma la risposta è stata che a Palermo si preferisce fare il concorso, di cui però non ci sono ancora i risultati.

Gli uffici sono nel caos e così il Comune ha provato a rivolgersi ai dirigenti amministrativi, affidando loro gli uffici tecnici. Un escamotage che ha funzionato per qualche tempo, ma che adesso non sembra reggere più. Per dirigenti amministrativi si intendono infatti laureati in giurisprudenza, scienze politiche o economia che ben poco sanno di ingegneria o architettura e, dal momento che qualche amministrativo è finito sotto processo o addirittura è stato condannato per aver sbagliato in un settore che in teoria non gli spetterebbe, è scattato il fuggi fuggi. “C’è che rifiuta gli interim o chi li accetta ma solo se gli atti vengono controfirmati – dice un dirigente a taccuini chiusi – così non si può andare avanti”. Una situazione che ha creato di fatto uno stallo, visto che trovare al Polo tecnico qualcuno che si assuma la responsabilità di firmare gli atti più delicati sta diventando un’impresa.

Il risultato è che numerosi posti sono vacanti, tra cui anche il capoarea dei Lavori pubblici. Uno scenario reso ancora più caotico dalla decisione di Di Bartolomeo di non far più applicare le circolari interpretative emanate in passato, col risultato che adesso ogni cosa deve passare dalla sua scrivania e che i funzionari non sanno più che pesci prendere.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI