Palermo prigioniera dei suoi rifiuti: "Non è emergenza, ma siamo al limite"

Palermo prigioniera dei rifiuti: “Non è emergenza, ma siamo al limite”

I giorni difficili. Il presidente della Rap spiega la situazione
SOS 'MUNNIZZA'
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PALERMO- “Non c’è nessuna emergenza speciale dei rifiuti, nel senso che le cose non sono cambiate rispetto al passato. Siamo sempre al limite, purtroppo questo è noto da tempo. Come ho già spiegato, se si guastano dei mezzi – e succede quotidianamente – ci saranno inevitabilmente delle difficoltà”. Giuseppe Todaro, presidente della Rap, generalissimo delle truppe che scendono in campo contro la munnizza ogni giorno, fronteggia cascate di segnalazioni. I dispacci sono drammatici, soprattutto nei fine settimana. Da ogni angolo della città giungono notizie social o fornite all’azienda, direttamente, in forma di protesta. Palermo è prigioniera dei rifiuti e attende il suo esercito della salvezza.

Todaro, che aveva già parlato con LiveSicilia.it, nel tentativo di mettere insieme un quadro in grado di rispecchiare la situazione, torna a spiegare: “Nelle ultime settimane, oltretutto, la città è tornata a pieno regime, tante persone sono rientrate definitivamente a Palermo e la produzione di rifiuti è aumentata”.

L’autocompattore? Si guasta e costa…

Il punto dolente è noto, ma raccontarlo non allevia il disagio: “Abbiamo un parco mezzi limitato che è già in sofferenza nella gestione dell’ordinario – dice il presidente della Rap -. A breve avremo un po’ di respiro. Grazie al Pon Metro stiamo procedendo, infatti, con l’acquisizione di circa 170 mezzi entro i prossimi tre mesi, di cui una trentina di autocompattatori. Già tra un mese i primi potrebbero essere operativi. Poi, entro sei-otto mesi, partiranno i bandi per gli altri. In passato c’è stato qualche sabotaggio, per fortuna non ancora durante la mia presidenza. Ma se dovesse succedere, interverrò con la massima durezza”.

I costi non sono lievi: “Attualmente paghiamo un milione e mezzo all’anno alle officine esterne e con i contratti di manutenzione. E’ mia ferma intenzione potenziare l’officina interna per essere più rapidi nelle riparazioni semplici – conclude Todaro – e lasciare all’esterno solo gli interventi più complessi”.

L’incontro con il sindaco

La questione della Rap, connessa alla situazione generale della pulizia di una Palermo sporca, è al centro dell’attenzione della politica. Oggi (mercoledì 20 settembre) le sigle sindacali saranno ricevute dal sindaco, Roberto Lagalla. Qualche giorno fa, l’incontro con le commissioni consiliari. “Abbiamo ribadito che serve un cambio di passo, che Rap deve restare a gestione pubblica ma con visione imprenditoriale, serve sbloccare i concorsi, approvare il piano industriale, recuperare le somme (35 milioni) attese dall’azienda e che bisogna fare acquisti di mezzi ed attrezzature, invitando le commissioni a una verifica attenta delle condizioni in cui si trovano le sedi aziendali e mezzi per svolgere il servizio, vetusti e insufficienti”. Questa la nota congiunta.

La città prigioniera

Palermo, intanto, non riesce a liberarsi dalla cappa della munnizza. Il focus di LiveSicilia.it sull’argomento ha provocato l’arrivo di numerose segnalazioni in redazione. Dal centro alla periferia si assiste al susseguirsi di bollettini della sporcizia e del fetore, accompagnati dall’espressione di un ovvio sconcerto. E’ il grido, quasi rassegnato, di un’intera città.


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