PALERMO – Alcune vittime di usura, per poter ritardare il pagamento del debito contratto o per chiedere altri soldi, procuravano alla loro strozzina altri clienti. Così si sono ritrovate da persone offese nel dibattimento contro la donna a imputati di concorso in usura nei procedimenti aperti a loro carico.
Palermo, procuravano clienti all’usuraia
Ma mentre l’usuraia Gilda Giglia, 71 anni, è ancora davanti ai giudici, loro, che hanno scelto riti alternativi, sono già stati condannati a pene comprese tra 2 e 4 anni.
La vicenda è accaduta a Palermo dopo che la Giglia è stata accusata di aver prestato denaro a 12 persone a tassi esorbitanti.
La donna avrebbe dato ai suoi “clienti” somme che andavano da 300 a 15mila euro. Diverse le ragioni delle richieste di prestiti e le condizioni economiche delle persone offese: una sarebbe stata inseguita dalla Giglia all’uscita dall’ufficio postale dove aveva ritirato del denaro perchè estinguesse il prestito.
Le indagini, però, hanno accertato che alcuni usurati, non sapendo come restituire il denaro o avendo necessità di altri soldi, si prestavano a cercare “clienti” per la donna. Da qui l’accusa di usura anche per loro.