Palermo, quei sei colpi di pistola allo Zen e l'ombra della vendetta

Palermo, quei sei colpi di pistola allo Zen e l’ombra della vendetta

Alcuni episodi recenti alimentano i sospetti

PALERMO – Le notizie sono ancora frammentarie. I poliziotti sono a caccia di riscontri, ma è forte il sospetto che ci sia un collegamento fra i colpi di pistola sparati nella tarda serata ieri sera allo Zen e il tentato omicidio del 2019 per cui Gaetano Giampino è stato condannato a 6 anni.

Almeno sei colpi di pistola hanno mandato in frantumi la finestra dell’abitazione di Giampino in via Costante Girardengo in una delle palazzine del rione alla periferia di Palermo. Chi ha fatto fuoco è scappato. Chi era dentro casa, Giampino e la moglie, non hanno fatto in tempo a vederlo in faccia. È probabile che sia passato a bordo di una macchina.

Cosa accadde nel 2019

E il collegamento con la storia del 2019? Da quando Giampino è tornato a casa – circa dieci giorni fa gli è stato concesso di scontare il residuo dei sei anni di pena in detenzione domiciliare – si sono susseguiti degli episodi. Nell’ultimo Giampino sarebbe stato minacciato. E in questo caso la connessione con i fatti del 2019 emergerebbe con chiarezza.

Era il 2019 quando Giampino colpì Salvatore Maranzano con un colpo di pistola rimbalzo sparato per terra. Avevano avuto una discussione in presenza della moglie. Il movente del gesto è rimasto poco chiaro, sta di fatto che Giampino – reo confesso – fu condannato a sei anni per tentato omicidio con l’attenuante della provocazione. Marzano si salvò dopo essere stato a lungo in bilico fra la vita e la morte.

Ora ad occuparsi della sicurezza di Giampino sono gli stessi che lo arrestarono nel 2019 e che ora devono fare luce sulle pistolettate contro la finestra. È stata una vendetta?

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