Palermo, così hanno incastrato il rapinatore ed è caccia ai complici

Palermo, così hanno incastrato il rapinatore: caccia ai complici

Una felpa, un paio di occhiali e un'Alfa 147 sono gli elementi chiave dell'inchiesta

PALERMO – Una felpa, un paio di occhiali e un’Alfa 147. Sono questi gli elementi chiave dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Salvatore Scalia, 39 anni, originario di Acireale, ma residente a Marineo, in provincia di Palermo.

Ed è in provincia di Palermo che avrebbe messo a segno una rapina la notte del 24 novembre scorso ai danni di un distributore di benzina. Del commando facevano parte altre due persone. Su di loro si concentrano le ricerche dei carabinieri.

All’1:15 tre uomini arrivano al distributore sulla strada statale fra Ciminna e Mezzojuso. Sono a bordo di un Alfa Romeo 147 di colore grigio senza targhe. Entrano nell’ufficio. Aggrediscono l’unico dipendente. Lo minacciano con un grosso martello. Lo picchiano e sarò costretto a ricorrere alle cure del ponto soccorso per un trauma cranico. Razziano tabacchi e denaro contante poi con un flex scassinano la cassaforte portandosi via altro contante.

Non gli basta svuotano anche il distributore automatico. Alla fine il bottino sarà di oltre sette mila euro, fra soldi e merce.

Il giorno prima del colpo viene diramato un allerta perché due uomini a bordo di un’altra 147 hanno rubato le targhe di una Smart. Scalia è il primo sospettato, visto che da poco ha comprato una macchina dello stesso modello. È solo il primo degli indizi. Il 29 novembre successivo la polizia di Catania lo arresta in flagranza di reato assieme a una donna. Scalia viene sorpreso mentre tenta di disfarsi di un passamontagna e di un paio di guanti. Gli investigatori non hanno dubbi: ha appena scassinato un distributore automatico di sigarette.

La carrozzeria della sua Alfa 147 è danneggiata in un due punti, proprio come quella usata per il colpo in provincia di Palermo. Il suo volto è molto somigliante a quello dell’uomo che ha rapinato il distributore. Anche gli occhiali, dalla forma sagomata, sembrano gli stessi. C’è un ultimo particolare. L’uomo del commando indossava una felpa con una grande scritta “Frutta”, del tutto simile a quella che Scalia aveva in macchina il 5 dicembre scorso quando è stato fermato per un controllo a Palermo

Sono tutti elementi che hanno convinto la Procura a chiedere l’arresto e il giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese Angela Lo Piparo ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dai militari della compagnia di Bagheria. Ora è caccia ai complici e c’è il sospetto che la stessa banda abbia messo a segno altre quattro rapine sempre con lo stesso modus operandi ai danni di altrettanti distributori di carburante a Palermo.


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