Palermo, ambulatori e precari: la Sanità in piazza

Palermo, ambulatori e precari: la Sanità in piazza

Un giorno di protesta, fra i lavoratori e gli ambulatori popolari.
COSA SUCCEDE
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I giorni della Sanità, a Palermo e in Sicilia, si faranno sempre più difficili. Per l’assistenza che latita per problemi locali e generali. Per la fuga dei medici dal pronto soccorso. Per una curva sempre più discendente della assistenza pubblica che, in una terra aggrappata alla sua disperazione, non può che essere più profonda. Saranno giorni di polemiche e proteste, a cominciare da oggi.

La protesta degli ambulatori

Si comincia con rete degli ambulatori popolari di Palermo – una forma di assistenza per chi non può pagare lo specialista privato – che ha convocato una conferenza stampa alle 10.30, nel Centro sociale Anomalia. Qui sarà presentato “l’avvio una di mobilitazione contro lo smantellamento della sanità pubblica”. Che culminerà nella prima assemblea cittadina, fissata il 21 marzo alla Real Fonderia alla Cala. La rete aveva già inviato una lettera al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno. Ecco un passaggio: “La mancanza di posti letto, le liste d’attesa, i pronto soccorso strapieni: ogni dettaglio dipinge il quadro desolante di una assenza, mentre i medici vanno in pensione, per non essere rimpiazzati, o fuggono dagli ospedali, oppure resistono, con carichi di lavoro che li rendono prigionieri della professione che amano. Oltre questo scenario ci siamo noi degli Ambulatori Popolari che non agiamo in concorrenza contro quel poco che c’è e che si assottiglia sempre di più. Noi cerchiamo di riempire le falle che si vanno paurosamente aprendo nella vita di troppi”.

“La sofferenza di troppi”

“Vediamo la sofferenza di troppe persone – racconta Giorgio Martinico che opera nella trincea della salute fragile -. Tanti si sentono abbandonati quando cercano di prenotare una visita nel pubblico. Le evidenze di una crisi, purtroppo, non mancano. C’è il cardiopatico che deve fare un esame importantissimo e scopre che la prima finestra utile è per novembre. Ci sono malati che hanno bisogno di controlli periodici, idem. Siamo già al collasso del sistema. Un elettrocardiogramma può diventare un gigantesco problema. Ci sono bambini che devono essere sottoposti a terapie mirate e, per il fattore temporale, ne sono esclusi”. La lettera a Galvagno lo diceva senza compromessi: “Quelli che per tutti gli altri sono numeri per noi sono esperienze di vita. Sono lacrime di rabbia quando, nonostante i nostri sforzi, dobbiamo dichiararci battuti”.

I precari in piazza

Per l’annuncio di una manifestazione che ci sarà, ce n’è una che, oggi, si svolgerà concretamente. “Torneremo a manifestare in piazza insieme ai sindacati a partire dalle ore 14. Ci incontreremo a Piazza Indipendenza per raggiungere in corteo l’Assemblea Regionale Siciliana. Una decisione dettata dalla miope e iniqua presa di posizione dell’assessore Volo sulla questione legata ai lavoratori Covid e dal fare politico del presidente Schifani che, dopo l’ultimo vertice di maggioranza, ha nuovamente ribadito la volontà di non prorogare i contratti ai lavoratori impegnati durante la pandemia”. Così annuncia in una nota il coordinamento regionale dei lavoratori precari Covid in Sicilia”.

“Più Sanità per tutti”

“Le rivendicazioni riguardano tutti i precari – dice Gaetano Agliozzo, segretario della Fp Cgil Sicilia -. Vogliamo capire come intende agire il nuovo governo sulla sanità, come si adopererà per colmare i vuoto di organico. Le emergenze sono tante, a cominciare dai pronto soccorso. Finora ci sono stati degli incontri interlocutori che, però, non hanno portato a nessun vero sviluppo”. E Danilo Borrelli, segretario delle UilTemp regionale, aggiunge: “Abbiamo posto delle questioni e non ci sono state risposte. I precari hanno retto un sistema, tappando i buchi. Non è giusto dimenticarli” (rp)


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