Palermo, scontro sui ristori ma Marino assicura: "Scelta saggia" - Live Sicilia

Palermo, scontro sui ristori ma Marino assicura: “Scelta saggia”

Scoppia il caso sulle risorse destinate ai ristori che sarebbero state utilizzate per tappare i buchi del bilancio. Il Comune risponde

PALERMO – “Il Comune di Palermo ha fatto la scelta più saggia possibile”. Dopo una giornata di scontri e polemiche, è l’assessore al Bilancio Sergio Marino a provare a gettare acqua sul fuoco divampato ieri in consiglio comunale. Un caso scoppiato dopo le dichiarazioni degli uffici secondo cui i 31 milioni di euro stanziati nel 2020 dal governo nazionale per il così detto “fondone”, serviti per compensare le minori entrate dovute alla crisi economica provocata dalla pandemia, si sarebbero potuti impiegare anche per i ristori. Da qui le proste delle opposizioni e delle associazioni dei commercianti.

“Le uniche somme impegnate sono quelle del 2020 – spiega l’assessore Marino a Livesicilia – mentre i 54 milioni del 2021 ancora non lo sono perché manca il bilancio. Tra minori entrate e maggiori spese dovute al Covid abbiamo una stima di 50 milioni di euro e la legge dice in modo chiaro che il fondone serviva proprio agli enti locali per farvi fronte, senza accennare ai commercianti. Mi pare che la scelta fatta sia stata la più saggia.

Chinnici (Iv): “Scelte scellerate”

“Le dichiarazioni della giunta Orlando non fanno altro che confermare quanto abbiamo già denunciato: l’amministrazione comunale di Palermo ha scelto di usare 86 milioni di euro, stanziati dal governo nazionale, non per i ristori ai commercianti colpiti dalla pandemia maper coprire i buchi di bilancio. Una scelta politicamente inopportuna, specie in un momento come questo in cui le attività produttive rischiano di chiudere. Vergogna”. Lo dice il capogruppo di Italia Viva al consiglio comunale di Palermo Dario Chinnici, commentando le dichiarazioni dell’assessore al Bilancio Sergio Marino. “Gli uffici – prosegue Chinnici – hanno confermato oggi quanto già detto ieri durante i lavori del consiglio comunale: quella della giunta è stata una scelta politica fatta proprio per evitare che l’amministrazione fosse travolta dai suoi errori che oggi, col dissesto, vengono tutti al pettine. Spiace che qualche consigliere comunale non abbia capito né ieri, né oggi quanto spiegato dagli uffici, la città invece ha capito benissimo e se ne ricorderà alle prossime elezioni”.

Le critiche da Confimpresa

Dopo la denuncia di Chinnici, oggi la polemica è stata accesa dal presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice secondo cui “l’appropriazione delle risorse destinate alle imprese da parte del Comune è la cartina tornasole dell’atteggiamento del Sindaco nei confronti degli imprenditori”. Un atteggiamento di inimicizia che secondo Felice si esprime con “l’accusa indiscriminata di evasione fiscale – ha dichiarato il rappresentante delle imprese – l’atteggiamento contro le associazioni di categoria, i provvedimenti vessatori sul traffico”.

Di fronte a tutto ciò, dunque, l’ultimo casus belli per il presidente di Confimprese Palermo “dimostra come le imprese palermitane non rientrino nell’agenda di governo del Sindaco anzi, ove possibile vanno colpite, con veri e propri attacchi”.

Ferrandelli: “Manovra scandalosa”

Una critica quella di Giovanni Felici a cui si somma anche quella del consigliere di +Europa Fabrizio Ferrandelli che ha definito la manovra “scandalosa”, “un’offesa a tutti i palermitani in difficoltà”. “Non si tolgono soldi a chi ne ha bisogno per coprire proprie inefficienze – ha scritto Ferrandelli -; non si drenano risorse che servirebbero a chi non ha passato un bel momento per tamponare proprie incompetenze. Io farò di tutto per bloccare questo scempio. Il dissesto – ha poi aggiunto – Orlando lo copra facendo il suo lavoro di primo cittadino, non togliendo il pane di bocca ai cittadini. Gli 86 milioni di euro di ristori in ballo che sarebbero stati utilizzati dal Comune afferiscono a due annualità 31 milioni del 2020 e 55 milioni del 2021.

Confesercenti: “Chiarezza da parte della Giunta”

Attacchi alla Giunta comunale arrivano anche da parte dei Francesca Costa, presidente Confesercenti Palermo, che in una nota chiede che “si faccia chiarezza sulle accuse che arrivano dal Consiglio Comunale”.

“Omicron con la nuova ondata di contagi, l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, i consumi che stentano a riprendere sono tutte mazzate per le imprese chiamate a rientrare su misure come il Decreto liquidità del Governo nazionale per cui a breve scatteranno le rate di restituzione. Siamo stanchi e in sofferenza – dice Costa – e il dubbio che risorse così ingenti possano essere state immobilizzate senza produrre benefici per nessuno, ci amareggia profondamente.​ Per questo – ha concluso Costa – chiediamo chiarezza e chiediamo che, nell’eventualità queste accuse si rivelassero fondate, si ponga rimedio al danno prevedendo misure di sostegno e/o di compensazione per le imprese sul fronte della tassazione locale”.

Aricò: “Gli ispettori regionali verifichi quanto accaduto”

“La commissione ispettiva della Regione presso il Comune di Palermo verifichi l’uso dei fondi elargiti dal Governo nazionale nel 2020 e nel 2021 come ristori per i commercianti danneggiati dalle restrizioni anticovid”. Lo chiede Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di Diventerà Bellissima, con un’interrogazione rivolta al governatore Nello Musumeci e all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao. “Secondo alcune notizie di stampa, sembrerebbe che questi fondi, che avrebbero dovuto dare una boccata di ossigeno ad un intero settore in profonda crisi dovuta all’emergenza pandemica, sarebbero stati utilizzati invece dall’Amministrazione comunale per coprire i propri buchi di bilancio- afferma Aricò- Sono stati erogati 31 milioni di euro per il 2020 e 55 milioni per il 2021. Se, a seguito della ispezione, fosse confermato l’uso distorto di questi fondi, sarebbe un fatto gravissimo e si dovrebbe commissariare il Comune di Palermo con relative azioni legali per il reato di peculato aggravato. A tutto questo si aggiunge il mancato rimborso a quegli esercenti che avevano pagato anticipatamente la Tosap 2020, così come stabilito da una legge nazionale, che, da nostre fonti, risulta di svariati milioni di euro”. Inoltre, Aricò sottolinea: “Con questa interrogazione ci aspettiamo un approfondimento, che sarà certamente condotto dal nucleo ispettivo recentemente nominato dalla Regione per fare luce anche su quest’ultimo episodio di arroganza di una amministrazione comunale ormai al collasso”.


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