Trapani, "boss e picciotti nel regno del latitante": processo per 35

“Boss e picciotti nel regno del latitante”: in 35 “meritano” il processo

Il blitz fra Mazara del Vallo e Partinico. "Messina Denaro è vivo e vegeto"

PALERMO – La Direzione distrettale antimafia di Palermo chiede di processare le 35 persone coinvolte, lo scorso 6 settembre, nell’operazione dei carabinieri di Trapani denominata “Hesperia” che svelò l’ultimo mistero legato al latitante Matteo Messina Denaro. Di lui due indagati intercettati dicevano che “è vivo e vegeto… impressionante”.

L’inizio dell’udienza preliminare, davanti al gup Ermelinda Marfia, è fissata il 2 febbraio. Tra gli imputati molti nomi noti della criminalità organizzata di Marsala, Campobello di Mazara e Castelvetrano, ma anche volti nuovi. Le accuse contestate a vario titolo sono associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti (nelle aste al Tribunale di Marsala), reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi, gioco d’azzardo.

Il fedelissimo del latitante

Tra i nomi di spicco quello del campobellese Francesco Luppino, 67 anni, uscito dal carcere poco più di tre anni fa dopo aver scontato una lunga condanna per mafia. Era uno degli uomini più fidati di Matteo Messina Denaro, incaricato di dialogare con i Lo Piccolo del mandamento palermitano di San Lorenzo.

Gli investigatori dissero che il latitante era in grado di dare le “direttive” per la riorganizzazione della cosca. In un pizzino avrebbe addirittura rassicurato i suoi uomini facendo sapere che “era qua come prima, anzi più di prima”.

L’ultimo mistero sul padrino corleonese in fuga da decenni è contenuto in un’intercettazione del 4 giugno 2021 in cui parlavano Piero Di Natale e Marco Buffa. Qualche sprovveduto aveva messo in giro la notizia “che è morto.. c’è stato qualcuno che sta dicendo che ‘Ignazzeddu’ (così appellavano il latitante, ndr) è morto… vedi che a quello pare che non gli arriva perché ha sempre sette otto persone che lo informano”. Facevano poi riferimento a un pizzino con il quale Messina Denaro aveva mandato i saluti ad un personaggio non identificato chiamato “Sandrone’.

L’elenco degli imputati

Ecco i nomi degli indagati per cui il procuratore aggiunto Paolo Guido, e sostituti Pierangelo Padova, Francesca Dessì e Alessia Sinatra hanno chiesto il rinvio a giudizio. Oltre a Luppino ci sono Filippo Aiello, marsalese, 76 anni; Paolo Bonanno, mazarese, 48 anni: Marco Buffa, mazarese, 47 anni; Leonardo Gasano, di Marsala, 50 anni: Lorenzo Catarinicchia, marsalese, 41 anni; Antonino Cuttone, mazarese, 86 anni; Vito De Vita, marsalese, 45 anni,; Riccardo Di Girolamo, mazarese, 44 anni; Piero Di Natale, di Castelvetrano, 41 anni; Vito Gaiazzo, mazarese, 67 anni; Girolamo Li Causi, marsalese, 55 anni; Antonino Lombardo, marsalese, 69 anni; Jonathan Lucchese, 29 anni, di Palermo; Nicolò e Bartolomeo Macaddino, mazaresi, 62 e 58 anni; Marco Manzo, di Campobello di Mazara, 57 anni; Antonino Nastasi, campobellese, 52 anni, Antonino Pace, 72 anni di Mazara del Vallo; Vincenzo Pisciotta, mazarese, 66 anni; Giuseppa Prinzivalli, marsalese, 48 anni; Francesco Pulizzi, marsalese, 69 anni; Stefano Putaggio, marsalese, 49 anni; Antonino Ernesto e Francesco Raia, marsalesi, 60 e 55 anni; Tiziana e Vito Rallo, marsalesi, 42 e 62 anni; Vincenzo Romano, mazarese, 77 anni; Carmelo e Giuseppe Salerno, di Paceco, 62 e 32 anni; Giuseppe Speciale, di Partinico, 40 anni; Vincenzo Spezia, di Campobello di Mazara, 59 anni; Francesco e Rosario Stallone, campobellesi, 56 e 48 anni; Michele Vitale di Partinico, 30 anni.


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