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Presentato il bilancio | Abbonato: “Dissesto lontano”

Il valore complessivo della manovra è di 1 miliardo e 403 mila euro. Orlando: "Pronti alla sfida più dura, diventare città metropolitana dal primo di gennaio. Le aziende partecipate sono il cuore del sistema discuteremo insieme alle organizzazioni sindacali di categoria i problemi ad un tavolo comune".

PALERMO – Un bilancio nel segno della razionalizzazione delle risorse: taglio della spesa corrente a favore degli investimenti resi possibili dall’allentamento del patto di stabilità per complessivi 70 milioni di euro, riduzione della spesa per il personale seppur lieve (- 1 milione rispetto al 2012) e flessioni per gli acquisti di beni e servizi. Il previsionale 2013-2015, presentato a margine della conferenza sugli scomparsi a Palazzo delle Aquile e che adesso dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, è dunque improntato al risanamento e allo sviluppo della “macchina” pubblica puntando soprattutto sulla mobilità e sulla riqualificazione ambientale.

“Troverete nel bilancio soltanto cose vere e non le favole di Topolino”, sono queste le parole d’esordio del primo cittadino. Il valore complessivo della manovra è di 1 miliardo e 403 mila euro. Cifra che si sovrappone a quella dello scorso anno (1 miliardo 387 mila euro). Ma se le risorse sono più o meno le stesse, a detta della giunta targata Orlando, ciò che conta è il loro impiego. Un sacrificio e una redistribuzione delle risorse, dunque, quello costato al Comune dato che secondo quanto fa sapere l’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato dal 2011 al 2013 “ha registrato minori risorse statali di ben 140 milioni di euro”.

“Il dissesto e il crack sono ormai dietro le spalle, siamo in condizione di programmare il futuro. E’ stata fatta pulizia, abbiamo revocato seicento incarichi che erano stati dati ai dipendenti dell’amministrazione comunale – assicura Orlando -. Abbiamo aumentato gli investimenti, recuperato la Gesip, risolto il fallimento dell’Amia. Abbiamo messo in sicurezza l’Amat assorbendone i debiti. La Sispi poi doveva chiudere il 30 giugno ed è invece stata salvata. Possiamo candidarci ad essere Capitale europea della cultura in una città dove c’è finalmente un sindaco e una giunta che approva bilanci trasparenti alla portata di tutti”.

Ma tabelle alle mani vediamo cos’è effettivamente cambiato. Gli investimenti pro-capite salgono del 22 per cento rispetto al 2012 raggiungendo i 385 euro ad abitante per complessivi 252 milioni e 600 mila euro. L’indebitamento finanziario, invece, viene ridotto del 6,5 per cento rispetto al 2012 e del 14 per cento rispetto al 2011. D’altro canto rimane invariata la pressione fiscale rispetto all’anno precedente con una leggera riduzione dello 0,83 per cento.

In sostanza il Comune costerà al cittadino 610,14 euro annui rispetto ai 611,07 del 2012. Valutazione che, però, non tiene conto dell’Imu definitiva ancora non versata per le prime case e della reale applicazione della Tares alle famiglie. Le principali entrate a Palazzo delle Aquile, dunque, derivano soprattutto dai 140 milioni di euro dell’Imu, dai 120 della Tares e dai 50 dell’Irpef.

“In undici mesi abbiamo operato un tour de force con un obiettivo chiaro: mettere in sicurezza i conti del Comune in primo luogo. Eravamo sotto osservazione della Corte dei conti per i disastri finanziari che avevamo trovato – dichiara Abbonato -. Oggi possiamo dire che siamo di fronte ad una manovra che sempre più si caratterizza per la sua doppia faccia che coniuga insieme esigenze di sviluppo ed esigenze di risanamento. La macchina si è rimessa in moto. Possiamo dire con sicurezza che il Comune torna ad investire”.

La chiosa spetta al padrone di casa che aggiunge: “Siamo pronti ad affrontare la sfida che fa tremare le vene ai polsi di essere dal primo gennaio città metropolitana. Faremo da settembre, scusate il gioco di parole, giunte congiunte – conclude Orlando -. Infine, prendiamo atto che le aziende partecipate sono il cuore del sistema e proprio per questo motivo da questo momento in poi l’amministrazione comunale discuterà insieme alle organizzazioni sindacali di categoria i problemi delle aziende ad un tavolo comune”.


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