Palermo: lite, pistolettata, fuga: omicidio Taormina LE IMMAGINI

La lite, il colpo di pistola e la fuga: così è stato ucciso Paolo Taormina FOTO

Le immagini della drammatica notte in via Spinuzza

PALERMO – La telefonata al 112 arriva alle 2:53 della notte tra sabato e domenica. Alle 3:07 i sanitari del 118 constatano la morte di Paolo Taormina davanti al pub “O Scruscio” in via Spinuzza, a Palermo. Dieci ore dopo i carabinieri arrestano l’assassino reo confesso Gaetano Maranzano.

Omicidio Taormina, il video

I militari arrivano nella strada piena di locali ad un centinaio di metri dal Teatro Massimo. Ci sono tavolini sottosopra e cocci di bottiglie di birra per terra. Una testimone racconta: “Mi ero appena accomodata in un tavolino all’esterno e alle mie spalle è accaduta una lite, tanti ragazzi contro uno. Erano circa 2, 3 ragazzi contro uno, quest’ultimo è riuscito a scappare. Loro lo colpivano con delle bottiglie di vetro di birra Heineken. Queste bottiglie le avevano rotte su un tavolo. Non conosco il motivo di questa lite, eravamo tutti seduti ed è cominciata. Io stavo per scappare”.

I profili social

Qualcuno ha già ricercato i profili social di alcuni dei ragazzi che hanno partecipato alla lite. Li conoscono perché frequentano il locale. Sono clienti abituali. Interviene Paolo Taormina: “Esce dal locale e dice ‘ragazzi basta non vi litigate, non c’è bisogno di fare così’. Viene colpito da uno dei due della foto da una bottiglia di birra alla nuca (potrebbe anche aver confuso questo episodio con il colpo di pistola letale ndr). Io l’ho vista questa scena. Si è accasciato a terra. Prima di questa scena, l’altro ragazzo indicato nella foto, aveva uscito un’arma, non so indicare di che tipo, una pistola nera, per colpire il ragazzo che era scappato”.

Il drammatico racconto

Il racconto prosegue: “Io spaventata da quest’arma e dalla lite, sono scappata ma poi ho sentito un rumore forte, mi sono girata e ho notato Paolo che era a terra, lui era già caduto a seguito del colpo di bottiglia. Io l’ho visto nell’istante che si è accasciato subito dopo il colpo di bottiglia ma pensavo si rialzasse perciò sono scappata. Quando ho sentito un rumore forte mi sono girata, quindi sono tornata indietro a soccorrerlo. Ho chiesto alla fidanzata e alla zia di controllare se ci fosse battito e ho chiamato il 118 dicendo che c’era un ragazzo che era stato ferito da una bottiglia di vetro perché non avevo capito se era stato sparato. Io ho visto il colpo di bottiglia”.

La fuga dopo l’omicidio

I carabinieri acquisiscono le immagini delle telecamere del pub e quelle di videosorveglianza del Comune di Palermo. Si vede che alle 02:50 (l’orario di registrazione è sfalsato di sessanta minuti) è scoppiata una lite. Un soggetto su cui si indaga ancora aggredisce un ragazzo. Taormina esce dal locale per calmare gli animi. Un minuto dopo un ragazzo robusto, barba folta scura, occhiali da vista, piumino di colore nero, collane con ciondoli a forma di crocifisso e pistole, si avvicina alla vittima e lo colpisce alla nuca. Taormina cade a terra, privo di sensi.

Alle 02:54 quattro ragazzi scappano, c’è anche l’assassino. Raggiungono a piedi via Ellidoro Lombardo dove salgono a bordo di una Lancia Y e si allontano in via Roma direzione piazza Sturzo. Il percorso viene mappato dalle telecamere sino in via Niscemi, direzione Zen. Proseguono a forte velocità, senza rispettare semafori e segnaletica.

Gaetano Maranzano è proprietario di una Lancia Y. Le sue foto vengono scaricate dai profili social. Indossa collane come quelle descritte dai testimoni. Le stesse dell’uomo presente al pub. A casa trovano un piumino di colore nero marca Moncler, un paio di scarpe marca Alexander McQueen di colore bianco e nere, un pantalone modello cargo in cotone di colore nero.

Sono gli abiti che indossava l’assassino, il quale consegna anche una pistola calibro 9. Scatta il fermo disposto dai pubblici ministeri Maurizio Bonaccorso e Ornella Di Rienzo, coordinarti dal procuratore Maurizio de Lucia.


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