PALERMO – Giorgio Panariello torna a Palermo con uno spettacolo tutto nuovo. Diverso dal solito. “Inmezz@voi!”, questo il titolo dello show che il comico toscano metterà in scena mercoledì sera nel capoluogo siciliano, non sarà la solita carrellata dei personaggi che hanno fatto la storia e le fortune di Panariello. Questa volta ad essere oggetto di caricatura sarà lo stesso showman, in una visione di sé autobiografica e molto autoironica, in cui c’è spezio anche per temi di rilevanza sociale e politica.
“In questo spettacolo c’è molto più Giorgio rispetto al consueto Panariello. Racconta di un uomo di mezza età che si cimenta con le nuove tecnologie, con il web, con il mondo dei social, per arrivare al pubblico. E lo fa con una certa diffidenza. Ho anche voluto parlare della corsa sfrenata al non voler invecchiare e della situazione dei partiti di oggi”.
Un comico che parla di politica. Dobbiamo aspettarci un nuovo partito?
“Un partito no, ma un movimento sì. Nello spettacolo si inizia con una carrellata dei simboli dei vecchi partiti, quelli storici, messi a confronto con la miriade di nuovi simboli venuti fuori ultimamente, con tutta la confusione che si è creata, fino ad arrivare al ‘Movimento di palle’, un movimento non solo mio, ma di tutta la gente”.
In Sicilia potrebbe anche avere successo visto il precedente di Grillo
“Ho seguito attentamente le vicende della Regione. Il fatto che il Movimento Cinque Stelle sia stato eletto come primo partito della Sicilia è segno che la gente ha voluto manifestare tutta la propria rabbia contro i soliti politici. Non è strano che sia un comico a guidare il movimento. I ruoli ormai si sono invertiti, i politici sono vere e proprie star, con tanto di tempi televisivi, battute e sketch”.
Come vede quindi da osservatore la situazione della Sicilia?
“Il cambiamento si è notato. La Sicilia, una regione storicamente conservatrice, con Crocetta ha dato un segno di grande rinnovamento, come quando, durante una partita di poker dopo diverse mani infelici si decide di bussare e cambiare il giro delle carte”.
Non è la prima volta che lei viene a Palermo.
“È vero, Palermo me la sono conquistata poco a poco. È un pubblico difficile, devi riuscire ad entrare nel loro cuore piano piano. Sono ancora incredibilmente dispiaciuto e mi scuso ancora per due anni fa, quando lo spettacolo andò in scena in un luogo in cui si erano rotti i riscaldamenti. Nonostante ciò la gente è rimasta fino alla fine, avvolta nei suoi piumini. Mi aspetto che il pubblico anche stavolta si diverta tantissimo, nonostante lo spettacolo sia meno legato ai personaggi”.