Un rumore sordo, come un boato, il cielo che diventa nero e la pioggia sempre più intensa. Poi la tromba d’aria ha investito un tratto di costa a Pantelleria.
“Ho pensato di morire”, racconta Guglielmo Guarina, un giovane che che si è trovato nel mezzo dell’inferno. Guglielmo racconta che “ero al mare, c’era bel tempo, improvvisamente ha iniziato a piovere e abbiamo deciso di tornare”. Una volta saliti in macchina, “la pioggia è diventata incessante, non si vedeva più nulla, non si distingueva il mare dalla montagna, abbiamo deciso di fermarci”.
Ed è stata probabilmente la fortuna, sua e dell’uomo che viaggiava insieme a lui. Poco più in là, infatti, le altre macchine sono state inghiottite dal vortice. Sollevate in in aria e scaraventate per terra. Altre sono state coinvolte in incidenti. Impossibile non sbandare per il vento, il fango e una visibilità inesistente.
“Una scena apocalittica” l’hanno definita i soccorritori. Un altro testimone è Pino Guida che abita a circa un chilometro da Contrada Campobello, e cioè la zona colpita dalla tromba d’aria: “Sentivo pioggia e vento fortissimi, qualcosa di anomalo per la nostra isola tutto è successo in un momento”.
Guida lo definisce “un tornado che veniva dal mare, da casa non riuscivano a uscire. A un certo punto è andata via anche la luce e abbiamo pensato che la tromba d’aria aveva provocato danni seri”.
Sono molto più che seri, tragici i danni a Pantelleria. Innanzitutto si piangono due morti e si spera che i feriti, di cui quattro in gravi condizioni, si riprendano.