Parcheggio abusivo "di lusso" | L'inchiesta delle fiamme gialle - Live Sicilia

Parcheggio abusivo “di lusso” | L’inchiesta delle fiamme gialle

A Borgo Vecchio hanno trasformato un cortile in un parcheggio abusivo di lusso, con tanto di tariffe e telecamere di sorveglianza, cambiando anche la morfologia della zona. La guardia di finanza ha fatto i conti in tasca a Diego Pipitone scoprendo che guadagnava circa 3.700 euro al mese. Ovviamente, esentasse
Palermo, nel quartiere Borgo Vecchio
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(ac) Avevano messo un portone all’ingresso, fatto mura e coperto con una tettoia in lamiera: uno dei più grandi (500 metri quadri) e frequentati parcheggi del centro di Palermo, nel quartiere Borgo Vecchio, a due passi da via Libertà, era totalmente abusivo. Tanto da cambiare la stessa morfologia della zona, riducendo una strada fino a farla diventare di pochi metri ed eliminandone direttamente un’altra. Il nucleo di protezione ambientale della polizia municipale lo aveva sequestrato lo scorso gennaio, ora la guardia di finanza ha approfondito la posizione di Diego Pipitone, 29 anni, indagato per occupazione di suolo pubblico e costruzione abusiva, scoprendo che l’attività fruttava qualcosa come 3 mila 700 euro al mese, ovviamente, esentasse.

Nel parcheggio abusivo c’erano anche telecamere a circuito chiuso e tutti i comfort per gli automobilisti. I veicoli parcheggiati erano oltre 200 (circa 150 autovetture e 50 motoveicoli). “La documentazione extracontabile rinvenuta durante i controlli – affermano le Fiamme gialle – costituita da appunti, ricevute ‘informali’ di pagamento, elenchi di clienti – conteneva una puntale ricostruzione dei guadagni dell’attività, avviata nel 2005 per cifre consistenti”. Con un guadagno non dichiarato al fisco di circa 300 mila euro. Il “prezziario” variava in base alla tipologia dei mezzi di trasporto lasciati in custodia: dal consueto euro l’ora per soste di breve periodo, si arrivava alla somma di 300 euro mensili per la custodia di veicoli commerciali e camper. Al termine del controllo fiscale, i finanzieri hanno calcolato che l’evasione ai fini delle imposte sui redditi era pari a circa 90 mila euro e ai fini Iva di 53 mila euro, contestando sanzioni per tale ultimo tributo per 63 mila euro.


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