PALERMO – Parla Nelli Scilabra, nuovo assessore regionale alla Formazione. Lo fa dalle pagine del quotidiano “La Repubblica” che l’ha contattata per un’intervista in cui la studentessa ventinovenne scelta da Rosario Crocetta per la sua giunta ha cercato di ribattere alle critiche che hanno accompagnato la sua nomina. “Non è un concorso per titoli – dice la Scilabra alla giornalista che le chiede una replica a quanti le hanno contestato il fatto di non essersi ancora laureata – non credo che ci sia un collegamento tra il fatto che non sono laureata e il mio ruolo da assessore. Mettetemi alla prova – aggiunge- Magari tra sei mesi potrete dire se valgo o no”.
L’assessore, a cui mancano cinque materie per completare il proprio percorso di studi in Giurisprudenza, colpa, a sua detta, dell’attivismo politico che le ha rubato molto tempo, dice che le sembrerà “strano” trovarsi a confronto con il rettore Lagalla e “sovrintendere all’attività di professori che hanno l’età” del padre. “Di scuola e università – continua la Scilabra – mi occupo da anni. Sulla formazione ammetto che devo studiare e lo sto già facendo. Per fortuna arrivo in un assessorato pieno di gente competente dalla quale attingere a piene mani. Io ci metterò tutto il mi impegno e non avrò paura di chiedere quando avrò un dubbio. Tutti gli assessori nominati sono già esperti della materia che dovranno trattare?”
Riguardo i propositi che animeranno la propria attività di governo, La Scilabra ha manifestato l’intenzione di incontrare i rappresentanti del mondo della scuola, di rivedere la legge sul diritto allo studio e di avviare un’operazione di monitoraggio per i corsi di formazione. Dice anche che userà l’auto blu solo per gli spostamenti istituzionali e che farà una festa con il primo stipendio da assessore, ma sta “meditando di devolvere una quota alle Consulte degli studenti medi che non hanno soldi nemmeno per organizzare un concerto”.
E a chi l’ha tacciata di non essere altro che un burattino nelle mani dei colonnelli del Pd, Nelli Scilabra risponde: “Nel Pd sono di certo vicina sia a Lumia che a Crocetta, così come a Pino Apprendi. Ma chi mi conosce sa che non ho padrini. La scelta del mio nome è solo di Rosario, che sta correndo un rischio enorme: non dormo la notte per la responsabilità che mi sento addosso”.