CATANIA. Pietro Lo Monaco torna a parlare di quello che fu il “suo” Catania. Ed anche se i rapporti tra l’ex direttore rossoazzurro e la piazza si sono fortemente incrinati, ciò non toglie che comunque il lavoro svolto negli anni passati lascia ancora il segno. Tanto sul fronte degli allenatori (Catania è divenuta ormai una vera e propria fucina di mister in erba) quanto su quello del calciomercato. ITASPORTPRESS ha raccolto una lunga intervista a Lo Monaco “stuzzicato” sul segreto che ha portato gli allenatori etnei a fare incredibilmente bene:
“Io ho lanciato la moda dei giovani allenatori perché a Catania trovavano una società forte e mentalizzata che proteggeva tutto e tutti. Conta la gestione delle persone e un club quando ha questa capacità fa lavorare bene tutti gli allenatori che mette dentro potendo fare operazioni di un certo tipo. Se un giovane allenatore va dove spira tanto vento è difficile che possa fare bene. Chi è arrivato a Catania ha dato tutto quello che io mi aspettavo. Montella ha dimostrato di avere qualità importanti. E’ un tecnico che presto vincerà qualcosa di molto importante. Simeone era all’inizio di un percorso, oserei dire un giocatore prestato alla panchina. Dopo Catania ha fatto benissimo all’Atletico Madrid e credo che da noi abbia appreso tanto. Aveva la passione e la voglia di migliorare. E’ stato bravo lui ma anche noi a prenderlo. Mihajlovic invece ha dimostrato di avere grandi capacità nel gestire lo spogliatoio. Un tecnico che, andato via da Catania, non è stato fortunato. Giampaolo invece è stato esonerato per scelta aziendale. Dovevamo tutelare il patrimonio calciatori e con lui in panchina la squadra si stava smarrendo e spersonalizzando. Comunque è un tecnico capace che nel girone di andata ha fatto 22 punti. Atzori invece è stato molto sfortunato ed ha pagato una situazione difficile e tante altre vicende di calcio non favorevoli a lui. E’ un mio grande rimpianto che non abbia potuto seguire la scia degli altri allenatori. Difficile che a Catania un tecnico faccia male. C’è una mentalità acquisita negli anni molto forte, una cultura del lavoro da parte dei giocatori che facilita il compito a qualsiasi allenatore. A Catania puoi permetterti anche due risultati negativi consecutivi altrove non è così. Se ti trovi in una società “ballerina” è finita, il tecnico viene sbriciolato e dato in pasto ai critici”.
Ai microfoni di ITASPORTPRESS, Lo Monaco lancia poi una frecciata a Maxi Lopez che per forza di cose dovrà rientrare a Catania anche se il calciatore argentino ha già fatto sapere (tramite la propria moglie) di volere trovare un’altra destinazione: “Caro Maxi bisogna stare attenti a quello che si dice. Catania non si rifiuta mai. Se hai un progetto tecnico allora potrei anche capirti ma se il tuo rifiuto è solo per motivi ambientali non va bene. Non ascoltare i consigli della moglie quando si parla di calcio. Tu sei un professionista serio e le mogli devono restare fuori da queste scelte. Come dico io devono fare la calzetta a casa”.
Infine, una serie di consigli per gli acquisti: “Leggo dell’interesse del Torino e del Catania per Ignacio Scocco del Newell’s Old Boys – spiega -. Secondo me è difficile che arrivi in Italia perché il suo prezzo è in continua ascesa e va ben oltre il valore di questo elemento di 26 anni che dovrebbe poi adattarsi prestissimo nel calcio italiano che non è semplicissimo. Se parliamo di giovani interessanti io andrei a prendere Leandro Paredes classe 94 del Boca ma è da club di prima fascia. Mi piace anche Lucas Mugni del Colon, poi ci sono le scommesse come Fernando Elizari, centrocampista classe ’91 che ho visto io molto tempo fa e in Argentina nemmeno sapevano chi fosse. Per me è un giocatore di buone potenzialità che ha iniziato da poco a giocare a certi livelli. Funes Mori, del River è un ottimo elemento ormai conosciuto come il difensore del Lanus Oswaldo Augusto Vizcarrondo classe 84. C’è Peruzzi del Velez ma saliamo di prezzo e lo vogliono il Manchester City e l’Inter”.